I RISULTATI DELLA CAMPAGNA DI MONITORAGGIO AMBIENTALE SULLA FONDERIA

Pubblicata il 15/10/2019

Si è conclusa la campagna di monitoraggio della qualità dell’aria a Montebelluna con la elaborazione dei dati raccolti dal 9 gennaio al 25 giugno 2019 in sei punti del territorio comunale. L’indagine condotta, protrattasi nelle varie stagioni, ha consentito la verifica ambientale nelle diverse situazioni metereologiche che si sono succedute in tale periodo.
Il monitoraggio voluto dal Comune in accordo con la Provincia di Treviso è stato eseguito da ARPAV, per rispondere alle sollecitazioni dei cittadini preoccupati per la possibile presenza di sostanze inquinanti nell’aria connesse all’attività della Fonderia di Guarda.
Nei sei punti di indagine concordati anche con i Comitati è stata eseguita una analisi ad ampio spettro, diversificata per sito, per la ricerca delle principali sostanze che possono essere emesse dalla fonderia e dalle attività produttive locali, cercandone anche una parte specifica, quelle che hanno carattere odorigeno. Questo proprio perché sul disagio arrecato dagli odori sono arrivate e continuano arrivare segnalazioni e lamentele dai residenti dell’area ove è attiva la fonderia. Una ricerca complicata dall’assenza di una normativa specifica di settore. Purtroppo, si deve infatti ricordare che al momento non esistono riferimenti di legge per gli odori, né sono state predisposte linee guida di carattere nazionale su come affrontare queste tematiche come indicherebbe la normativa.


Per l’indagine è stata utilizzata in relazione ai parametri da indagare la strumentazione per il monitoraggio in tempo reale e campionatori di prelievo per le successive analisi di laboratorio.


Il direttore dell’Arpav, Rodolfo Bassan, ha provveduto a trasmettere al Comune i giorni scorsi la relazione ambientale, frutto di una indagine approfondita mirante ad avere certezza sulla qualità dell’aria nella zona di Guarda, ove insiste l’attività della fonderia. La Regione ha messo a disposizione una centralina molto evoluta. È stata una campagna di monitoraggio forse senza precedenti in provincia di Treviso e a livello regionale per una singola attività produttiva.
Due i risultati, al di là dei tecnicismi contenuti nella relazione, attirano l’attenzione: quello sulla qualità dell’aria e quello sulla possibile causa degli odori.
In ordine al primo, il quadro analitico risultante per gli inquinanti normati, cioè per i quali la legge ha stabilito delle soglie da rispettare, non ha evidenziato criticità. In dettaglio: le concentrazioni di diossine, furani e PCB si sono ulteriormente ridotte in forza della modifica autorizzativa voluta dalla Provincia e dei conseguenti sistemi di abbattimento installati dalla ditta. In altre parole, gli impianti di aspirazione prescritti dalla Provincia e installati dalla ditta sopra l’impianto di fusione e la linea produttiva, hanno prodotto i loro risultati. In particolare il valore della diossina è stato abbattuto di circa mille volte. Da spiegare è che, per quanto riguarda non le emissioni da camino ma le immissioni in atmosfera, cioè la qualità dell’aria, pur in assenza di una normativa di settore, i dati rientrano ampiamente nei livelli indicati da organismi accreditati a livello internazionale. Più in generale, sulla qualità dell’aria in città di Montebelluna, gli inquinanti che vengono tipicamente ricercati nelle aree abitative o miste quali polveri sottili, ossidi, benzene, benzo(a)pirene e metalli hanno evidenziato valori similari a quanto riscontrato nei comuni della Marca e in media leggermente inferiori a quelli del comune capoluogo.
In merito al secondo risultato, l’indagine ha rilevato concentrazioni di alcune sostanze odorigene con valori superiori alle soglie olfattive indicate nella letteratura scientifica. Anche se tali sostanze non determinano l’odore percepito dai cittadini nella sua interezza, senz’altro concorrono alla sua formazione. Più nello specifico, l’indagine sulle sostanze odorigene ha indicato la presenza con valori confrontabili o superiori alle soglie olfattive di alcune aldeidi, sostanze che possono anche produrre odori particolarmente acri. È proprio questo il disagio che da un anno e mezzo viene segnalato dai residenti nell’area della fonderia.



Commenta il sindaco Marzio Favero: “È inutile girarci attorno, la convivenza forzata fra una fonderia e un’area residenziale comporta inevitabilmente problemi, nel nostro caso annosi. Però finalmente si è fatto un passo in avanti. Avevo chiesto una analisi approfondita e prendo atto che le prescrizioni messe in atto dalla Provincia hanno prodotto risultati significativi, con un abbattimento ulteriore delle emissioni in atmosfera. Adesso si deve intervenire anche sugli odori perché anch’essi influiscono in modo pesante sulla qualità della vita. Ho un lungo elenco di segnalazioni dei cittadini raccolte dai vigili urbani. La provincia ha chiesto alla ditta di mettersi in regola sui valori di emissione di un camino per quanto riguarda il benzene e quest’ultima si è impegnata a sostenere l’investimento necessario per installare un post combustore che dovrebbe servire ad abbattere anche le sostanze odorigene. Spero possa essere un altro passo importante”.



Spiega il Consigliere Provinciale delegato all’Ambiente, Marianella Tormena: “Si tratta sicuramente di un proficuo esempio di sinergia tra enti per il bene dei cittadini. E’ stato importante garantire un dialogo schietto e di buonsenso sia con i cittadini che con l’azienda, tenendo conto delle esigenze e dei difficoltà delle parti. Un grosso lavoro tecnico e procedurale di cui si possono apprezzare, sin da ora, i primi benefici concreti”.



Intanto il Dipartimento per la Prevenzione dell’ULSS 2 sta portando avanti lo studio epidemiologico sulla qualità della salute in città. Interviene il dott. Sandro Cinquetti, Direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica: “I primi dati epidemiologici, relativi a mortalità e ricoveri ospedalieri per cause, attestano una situazione ordinaria: i cittadini di Montebelluna presentano un buon profilo medio di salute, sia nel confronto regionale, sia in rapporto ai dati medi nazionali. Assieme al Responsabile del Servizio di Epidemiologia, dott. Mauro Ramigni, stiamo approfondendo alcuni aspetti di questo primo studio, con particolare attenzione ai cittadini residenti nei pressi della Fonderia. I dati di dettaglio saranno disponibili entro qualche mese”.



Nel pomeriggio di oggi, il Sindaco Marzio Favero, il vicesindaco Elzo Severin, il direttore dell’Arpav Rodolfo Bassan, l’assessore provinciale all’ambiente Marianella Tormena, il dirigente del Dipartimento di Prevenzione Sandro Cinquetti, Mauro Ramigni e Renato Ranieri si sono incontrati per fare il punto sulla situazione e hanno consegnato ai presidenti del comitato civico di Guarda e del Comitato Aria Pulita il rapporto ambientale. Conclude il Sindaco: “Era un impegno che mi ero preso quello di coinvolgere anche i comitati in questo percorso, perché non solo la trasparenza è d’obbligo ma è altresì la base per affrontare i problemi seriamente".


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