Questione ospedale: interviene il vicesindaco

Pubblicata il 24/05/2019

Interviene il vicesindaco: “Il PD si sta ormai arrampicando sugli specchi per giustificare la tremenda cantonata che si è presa sull’ospedale.
Il PD fa interrogazioni su cosa ne è della piattaforma dell’elisoccorso e di quando arriverà il primario di Cardiologia al San Valentino. Tutto fumo per nascondere un fatto: che per mesi hanno raccolto firme come partito in nome e per conto di un’ormai evanescente comitato pro-ospedale dicendo che il San Valentino era a rischio di chiusura o di depauperamento. Una posizione impietosamente smentita dalle schede ospedaliere.
Il San Valentino conserva tutti i suoi 303 posti letto, passa da 15 a 17 primari e diventa, come auspicato da tutti, ospedale di territorio. Anzi divena la parte operativa di un unico ospedale articolato su due sedi: Castelfranco Veneto e Montebelluna. Un unico ospedale che ha quasi 700 posti letto, che è la seconda realtà dopo quella di Treviso, assume in sé tutti i servizi ospedalieri e, da medico, dico che l’arrivo dello IOV è una grande conquista per la castellana, il montebellunese e e l’asolano perché il fronte oncologico oggi è uno dei principali nella lotta per la salute.
La realtà è evidentissima: i sindaci Marcon e Favero sono stati lungimiranti nel fare alleanza, mentre il PD ha seguito una strategia inspiegabile perché a Montebelluna si raccontava che Castelfranco era il concorrente e a Castelfranco il contrario e cioè che era Montebelluna il rivale. Il fumo allarmistico oggi è dissipato dalle nuove schede ospedaliere. Il concorso è bandito sul BUR e Montebelluna avrà un primario di cardiologia non limitato alla riabilitazione ma tout court.
Per quanto riguarda la piazzola dell’elisoccorso al consigliere Quaggiotto oggi il sindaco ha risposto trasmettendo una nota del direttore dell’Ulss, Francesco Benazzi, nella quale si spiega che è in corso la gara per la gestione della piazzola sopra l‘ospedale e che si sta formando il personale ma che all’ospedale di per sé risulterebbe molto più conveniente utilizzare la piazzola di Pronto soccorso messa a disposizione presso la sede della Protezione civile perché meno complicata in termini di sicurezza e il numero di interventi in elisoccorso è di una decina all’anno”.

 


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