Judokai penalizzato? L’amministrazione sta facendo tutto il possibile per agevolare l’associazione

Pubblicata il 18/07/2018

Interviene l’assessore allo sport, Elisa Gobbo: critiche inaccettabili

 

In merito alle polemiche avanzate dall’associazione Judokai di Montebelluna relativamente allapresunta penalizzazione riguardante gli spazi messi a disposizione dall’amministrazione comunale, interviene l’assessore allo sport, Elisa Gobbo: “Dispiace molto sentirsi accusare per delle mancanze che non riguardano questa amministrazione comunale che, invece, si è data e si sta dando molto da fare per garantire gli spazi all’associazione Judokai presieduta da Franco Bonetto. Vorrei ripercorrere le tappe di questa vicenda: dopo la frattura avvenuta nel 2008 con l’associazione Judo di Montebelluna e la successiva divisione, l’associazione ha avuto a disposizione dall’allora amministrazione comunale uno spazio col vincolo di destinazione a magazzino che invece è stato utilizzato per fare attività sportiva. Per mettere fine a tale situazione non corretta si è trovata una soluzione temporanea, e all’epoca molto gradita dall’associazione, presso la Barchessa Manin. Con l’avvio del cantiere per la riqualificazione della Barchessa, l’associazione ha trovato ospitalità presso l’area gestita dalle suore a Guarda che, a fine maggio, non hanno rinnovato la disponibilità.

Nel frattempo il Judokai aveva espresso inxx l’ex sede della cooperativa Rosa Canina, sempre in frazione di Guarda. All’uopo il consiglio comunale ha ritirato la previsione di vendita dell’immobile. Le verifiche tecniche fatte successivamente hanno messo in luce che l’immobile ha bisogno però di un intervento importante di ristrutturazione per il quale si dovrà cercare un finanziamento nonché avere una successiva autorizzazione all’esercizio dal parte del Coni. Di qui la decisione inevitabile di cercare uno spazio nelle nostre palestre.

Mi ero perciò impegnata con i genitori dei ragazzi che frequentano il judokai che mi sarei attivata per individuare un’altra sede da condividere con altre associazioni e da utilizzare, almeno per ora, in modo non esclusivo ed i genitori avevano espresso il loro apprezzamento per il nostro impegno.

Dopo un’accurata analisi degli spazi disponibili, già a metà giugno informavo il presidente Bonetto di aver trovato una soluzione all’interno del liceo Veronese dove c’era la possibilità di ospitare l’associazione nei 3 giorni da loro formalmente richiesti (e non 5, come poi dichiarato nella stampa locale) e accoglievo la sua richiesta di poter fare un sopralluogo.

Proprio per questa disponibilità mi ha sorpreso non poco la singolare presenza in consiglio comunalesoprattuto perché ha coinvolto dei minorenni perché di tutto possono lamentarsi ma non del disinteresse viste le decine di ore che abbiamo loro dedicato a differenza delle altre associazioni con la quale un’intesa si raggiunge in mezz’ora.

E va sottolineato non solo l’interesse del Comune a dare attenzione ai giovani atleti ma anche la disponibilità delle altre associazioni ad aiutare il Judokai. Infatti, grazie alla disponibilità di altre due associazioni sportive che hanno accettato di spostare il proprio turno, oltre a garantire i tre giorni richiesti nella palestra EST (lunedì, 16.30-19.00; mercoledì 16.30-19.30) e nella palestra OVEST (venerdì dalle 16.30 alle 23.00), è stato poi possibile garantire loro anche la disponibilità del giovedì dalle 16.30alle 18.30 nella palestra EST.

Allora diciamoci la verità fino in fondo e diciamola anche alla città tutta: trovati gli spazi, la vera lamentela espressa ripetutamente dal presidente Bonetto durante il sopralluogo durante il quale era presente anche l’assessore Michele Toaldo, è che così l’associazione, non avendo lo spazio in uso esclusivo, dovrà montare e rimontare il tatami ad ogni lezione. E questo pare per loro essere un problema insormontabile. Peccato che negli altri Comuni questa sia una prassi diffusa e che noi non si abbiano altri spazi a disposizione. Salvo uno, quello occupato presso il Biagi dall’associazione Judo, associazione dalla quale il judokai si è separato. E voglio ricordare che in merito il sindaco, cercando di usare il buonsenso, ancora qualche anno fa aveva cercato inutilmente di riconciliare le due associazioni.

Insomma la critica ci può sempre stare, sulla soluzione trovata, sulle condizioni ... ma non quella sulla mancanza di attenzione e di interessamento da parte dell’amministrazione e semmai è da ricordare il perché le associazioni ci tengano così tanto al rapporto con il Comune di Montebelluna e non preferiscano andare in altri Comuni o presso sedi private. Ricordiamo a tutti che la tariffa applicata dal Comune di Montebelluna è tra le più basse della provincia, essendo circa il 30% del costo orario totale mentre il resto della spesa è sostenuto dal Comune: e questo sì dimostra quanto l’amministrazione abbia a cuore le associazioni sportive ed il loro ruolo sociale in città, soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione.

Infine mi chiedo un’ultima cosa: se tutte le altre oltre 60 associazioni sportive domani mattina si dividessero, il Comune sarebbe tenuto a raddoppiare le sedi sportive disponibili e renderle ad uso esclusivo Credo che la riposta di buonsenso sia automatica”.

 


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