I VENETI DELL’AGROPONTINO ARRIVANO A MONTEBELLUNA

Pubblicata il 19/10/2023

Tenere viva la memoria ed il valore dei tanti emigrati veneti che negli anni ’30 lasciarono la propria terra per partecipare alle opere di bonifica del regime fascista sulla vasta area umida laziale nota come Paludi Pontine.

E’ questo l’intento della serata in programma per sabato 21 ottobre a Montebelluna dove sarà presente una delegazione dell’Associazione veneti del Lazio nata con lo scopo di dare memoria a una particolare fase storica, quando tra il 1932 e il 1939 circa 17.000 persone venete colonizzarono l’Agro Pontino e bonificarono i territori paludosi.  

 

PROGRAMMA

  • Ore 18.30 al Teatro Binotto ci sarà la proiezione di un filmato d'epoca “Storia di un'avventura meravigliosa. La bonifica delle Paludi Pontine” realizzato dal Museo delle Orme (LT) e che verrà commentato dal Presidente dell'Associazione.
  • A seguire, alle ore 20.00, i Mercanti Dogali presenteranno uno spettacolo di danze e musica.
  • Alle 21.30 presso Villa Correr-Pisani verrà inaugurata la mostra fotografica “Una storia dimenticata. La bonifica integrale e la colonizzazione dell'Agro Pontino”.

 

Il tutto sarà allietato da un momento conviviale con la degustazione dei prodotti tipici di quel territorio grazie alla collaborazione con l'Istituto Alberghiero IPSSAR G. Maffioli di Montebelluna.

 

L’associazione Veneti del Lazio opera da 36 anni nell’Agro Pontino con lo scopo di conservare e valorizzare il dialetto veneto, le tradizioni gli usi e i costumi della gente veneta emigrata in Agro Pontino. Il Comune di Montebelluna vuole sostenere questo progetto per rendere onore ai veneti che negli anni ’30 del secolo scorso si sono distinti per il lavoro, la tenacia e il sacrificio messi in campo per far crescere la loro nuova terra d’adozione.

 

 

“E’ un piacere poter ospitare e incontrare chi, in questi anni, si sta facendo testimone di una pagina poco conosciuta della nostra storia ossia quel fenomeno di migrazione interna che coinvolse migliaia di veneti che, in seguito, decisero di restare definitivamente nel Lazio. Persone che pur vivendo altrove conservano radici con la nostra terra e che nel Lazio, spesso, hanno portato il proprio modo di vivere, di affrontare le situazioni, le proprie tradizioni che, non di rado si sono mescolate con i luoghi di destinazione.

Ringrazio l’associazione proprio da Veneto: questo dimostra come le radici dell'essere Veneto siano così profonde tra tutti gli emigranti, a maggior ragione per loro che dopo quasi 100 anni sono promotori di iniziative per valorizzare il nostro dialetto e le nostre tradizioni in un mondo sempre più globalizzato”, commenta il sindaco, Adalberto Bordin.

 

 

Prosegue l’assessore al turismo, Debora Varaschin: “Un momento importante per le nostre due comunità che si ritrovano in un luogo come Villa correr Pisani sede del Memoriale Veneto della Grande guerra che vuole, appunto, portare fatti della storia del Novecento alla conoscenza soprattutto delle nuove generazioni. Qui abbiamo voluto portare, grazie agli amici dell’Agripontino, la testimonianza di quanto accaduto in quegli anni non poi così lontani”.

 

L’accesso a tutti gli appuntamenti in programma è libero fino ad esaurimento posti, è gradita la prenotazione.

Per info e prenotazioni: 0423 617539 - 617479 (Museo) | info@memorialegrandeguerra.it

 


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