Lo sport? E’ una cosa seria. L’attività sportiva vissuta come un “grande impegno”: è uno dei dati emersi dall’indagine sui giovani montebellunesi presentata oggi a Montebelluna

Pubblicata il 12/05/2023

Lo sport vissuto come impegno che impedisce di incontrare gli amici e non come tempo libero per divertirsi.
Ma c’è anche un ragazzo su 4 socialmente isolato, che non ha amici, preferisce stare a casa oppure da solo…
I ragazzi preferiscono gli spazi aperti della Città, le ragazze gli esercizi commerciali.
 
Sono questi alcuni dei dati presentati questa mattina nel corso del convegno tenutosi a Montebelluna per presentare i dati dell’indagine Reboot, il monitoraggio sul mondo giovanile voluto dall’amministrazione comunale per rilevare i fabbisogni territoriali giovanili e meglio poter progettare le politiche pubbliche a lungo termine rivolte a questo target.
 
Un lavoro a più mani, condotto per la parte della rilevazione statistica dalla cooperativa Kirikù e per la parte di analisi e interpretazione dei dati raccolti da Sherpa Srl, Spin-off dell’Università degli Studi di Padova rappresentata al convegno dal suo presidente, dottor Giulio Mattiazzi, che ne ha illustrato i risultati.
 
Molteplici gli obiettivi dell’indagine di tipo sociale messa a punto per:
  • mappare i luoghi di aggregazione frequentati dai giovani
  • conoscere eventuali gruppi di ragazzi e costruire una iniziale relazione con loro per favorire la raccolta di informazioni (luoghi di incontro, bisogni, attività nel tempo libero, …) e favorire anche la compilazione del questionario
  • osservare i comportamenti dei ragazzi per raccogliere i bisogni e le risorse dei soggetti
  • valutare la possibilità di connettere i gruppi con altre realtà del territorio
 
La rilevazione da parte degli operatori di Kirikù è avvenuta attraverso una serie di strumenti: l’analisi di contesto; questionario ed interviste ai ragazzi; interviste qualitative a soggetti del territorio; osservazione diretta e presenza nei luoghi di ritrovo dei ragazzi/e.
 
Sherpa, invece, per l’analisi dei dati, ha impiegato la metodologia del design collaborativo, un approccio innovativo che coinvolge direttamente tutti gli interessati rispetto al tema per meglio approfondirne gli aspetti e pianificarne lo sviluppo.
 
Spiega il sindaco, Adalberto Bordin: “Abbiamo voluto porre una lente di ingrandimento sulla situazione giovanile attraverso uno studio specifico che interrogasse i ragazzi e coloro che ruotano attorno a loro.
Non è una cosa data per scontata in quanto la materia giovanile è impalpabile e complessa per cui a volte è più facile non affrontare la questione.
Abbiamo deciso di incaricare la cooperativa Kirikù proprio per fare uno studio attraverso sondaggi, questionari ed interviste per indagare sulle speranze, i bisogni, le riflessioni dei ragazzi.
Riflessioni che non abbiamo voluto limitare all’interno dei soli confini comunali ma estendere anche ai giovani provenienti dai territori vicini in una logica di area vasta visto che i giovani di Montebelluna non sono molto diversi da quelli di Volpago o Caerano di San Marco.
Se il COVID è stato un impedimento per gli adulti, è indubbio come lo sia stato in misura maggiore anche per i ragazzi.
Essere stati costretti all’isolamento per molto tempo, senza la possibilità di interagire personalmente, ha senza dubbio avuto delle ripercussioni di cui ci dobbiamo fare carico e per il quale ci impegneremo attraverso una programmazione di azioni ed interventi futuri per meglio coinvolgere e valorizzare i bisogni dei più giovani”.
 
 
Aggiunge l’assessore alle politiche giovani di Montebelluna, Andrea Marin: “I dati emersi da questa mappatura dimostrano, una volta di più, come sia fondamentale coinvolgere i ragazzi nelle politiche pubbliche che li riguardano. Troppo spesso gli interventi a favore dei giovani trascurano i loro pensieri, i loro bisogni e i loro desideri. Questa indagine, lo dice il nome stesso, Reboot, riavviare, vuole essere un punto di partenza di un percorso di collaborazione e sinergia tra Comune, ragazzi, scuole, associazioni sportive e di volontariato del territorio affinché le azioni rivolte ai giovani sia pensate e realizzate non solo per i giovani ma con i giovani. La strada è lunga ma gli input raccolti con la mappatura e con gli interventi di oggi durante il convegno, assieme ad alcune linee guida per lo sviluppo delle azioni da portare avanti sono assolutamente preziosi per costruire un futuro assieme”.
 
 
QUESTIONARIO
Il questionario di 21 domande è stato condotto tra ottobre e novembre del 2022 e ha ottenuto 839 risposte da parte di un campione di giovani dell’intero territorio montebellunese (anche i Comuni limitrofi). Si tratta di un campione equi-rappresentato di ragazzi e ragazze di cui il 58% residente a Montebelluna ed il 73,7% con entrambi i genitori nati in Italia (il 16% con entrambi i genitori nati all’estero).
Sono stati ascoltati:
  • 216 studenti del terzo anno dei due Istituti Comprensivi di Montebelluna (13 classi)
  • 473 studenti di due scuole superiori (23 classi dell'Istituto tecnico “Einaudi Scarpa”; 8 classi del Liceo “Angela Veronese”)
  • 150 ragazzi (13-19 anni) incontrati nell’informalità del territorio (beneficiari di azioni Kirikù e passa parola)
 
Rispetto all’utilizzo del tempo libero, la risposta data con maggiore frequenza è stata “con i miei amici preferiti”, seguita da “con i parenti”, “da solo”, “con qualche amico/a”, “con i miei compagni di classe”.
Approfondendo e sintetizzando per categorie risulta come i rapporti con gli amici reali siano i più importanti nel tempo libero per oltre la metà dei rispondenti, mentre solo un ruolo secondario viene svolto dalla famiglia. Ma, considerando l’espressione “da soli” inclusiva di situazioni come da solo o con il mio animale preferito si è osservato anche come circa ¼ dei ragazzi trascorra il proprio tempo libero in solitudine, senza grandi differenze tra chi risiede a Montebelluna e chi no.
 
Un tema, quello della solitudine, che è stato approfondito anche nel corso della tavola rotonda durante il convegno e che ha visto intervenire anche alcuni ragazzi degli Istituti superiori montebellunesi invitati e rispetto al quale qualcuno ha anche precisato: “Tanti ragazzi vivono la relazione con gli amici e gli altri come un momento dove mettersi gioco e questo genere ansia, pressione per cui si preferisce rimane da soli, in casa, in un clima protetto, nella nostra confort zone”.
 
Riguardo invece ai luoghi di incontro con gli amici, avendo a disposizione risposte multiple, la preferenza espressa è stata per il centro della Città, a casa di qualcuno, al bar-sala giochi e, al quarto posto, su internet: è evidente, dai dati, una sorta di polarità tra luoghi esterni (il centro cittadino) e luoghi interni (le abitazioni private) che risultano essere le due dimensioni (opposte) più frequentate.
 
Interessanti anche le risposte alla domanda: “Se passi molto tempo da solo, come mai non incontri i tuoi amici?” che evidenziano, anche in questo caso, una polarità tra interno/esterno nella vita dei giovani montebellunesi. L’impegno scolastico (i compiti) viene riportato come il principale motivo di isolamento da oltre il 40% degli intervistati e, a sorpresa, per oltre il 30% anche il grande impegno profuso nello sport o in attività rappresenta un fattore che spinge alla solitudine. 
 
 
Questo significa che se l’attività extra-scolastica (sport o altro) impedisce di incontrare amici/compagni, essa viene probabilmente vissuta come un passaggio impegnato della giornata, non come un momento di divertimento legato alla frequentazione di amici/compagni.
Preoccupante anche la terza risposta più ricorrente: “preferisco stare da solo”, che riguarda più del 10% delle risposte e che diventa ancora più seria se sommata alle risposte “mi sento bene solo a casa mia” (13%) e “non ho amici” (4,6%), che insieme alla prima intercettano circa ¼ dei rispondenti.
 
Quanto ai desideri per il futuro, le risposte evidenziano una preferenza per “fare un lavoro che mi piace”, “avere soldi” e “andare a vivere da solo, con amici o fidanzato/a”.
Seguono, molto ravvicinate, le altre opzioni: “trovare un lavoro”, “prendere la patente e avere una macchina”, “fare un viaggio all'estero di lunga durata (più di tre mesi)” e “andare alle superiori o all’università”.
 
MAPPATURA
Gli operatori di Kirikù attraverso 75 uscite, hanno presidiato 21 luoghi fisici (campetti, bar, pizzerie, chiesa, centro piazze, stazione…) quali potenziali luoghi di incontro dei ragazzi e ragazze dai 13 ai 19 anni. I luoghi sono stati selezionati a seconda delle risposte dei ragazzi che hanno compilato il questionario.
Dal presidio è emerso come non ci sono gruppi stabili in luoghi stabili: i ragazzi vivono Montebelluna in modo molto fluido. I giovani si raccolgono in micro gruppi che contano fino ad un massimo di 5 componenti. I ragazzi prediligono luoghi aperti (Quartiere Bertolini, Skate Park, Campetti delle varie frazioni) mentre le ragazze sono presenti prevalentemente in centro soprattutto nella Galleria Silvio Pellico, nelle piazze e in zona Poste-Biblioteca. Il centro storico è vissuto da entrambi in egual misura: Corte Maggiore, Caffè Garibaldi, Corso Mazzini.
 
LE INTERVISTE
Le interviste hanno coinvolto 36 adulti residenti o attivi a Montebelluna e che, a vario titolo, si interfacciano o interagiscono con i giovani (oltre alle realtà educative standard – come scuole, associazioni sportive, parrocchie, gruppo scout, associazioni culturali e Biblioteca Comunale); sono stati coinvolte anche attività commerciali (come palestre private, bar, locali take away, agenzia immobiliare).
 
LINEE GUIDA UTILI ALLA PROGRAMMAZIONE DI INIZIATIVE IN FAVORE DI GIOVANI E ADOLESCENTI MONTEBELLUNESI
La ricerca si conclude con la proposta di tre linee guida utili – una di metodo e due di merito - per programmare le future linee di intervento a favore dei giovani montebellunesi.
Linee guida che possono essere riassunte in due parole chiave: rete e condivisione, caratteristiche che dovrebbero accompagnare tutte le azioni da mettere in campo per migliorare l’attenzione verso il target giovanile, ovvero far sì che le politiche giovanili siano fatte non PER i giovani ma CON i giovani.
 
Nello specifico, queste le tre linee guida emerse dallo studio:
CONDIVIDERE LE POLITICHE CREANDO FIDUCIA E CAPITALE SOCIALE NEL TERRITORIO
  • Presentando gli esiti della ricerca stimolando i vari soggetti attivi sul territorio
  • Ricreando una rete di attori cercando possibili partner per le politiche giovanili locali
  • La rete multi-stakeholder può lavorare come laboratorio permanente di co-progettazione e moltiplicazione delle risorse/opportunità
  • Sviluppando la rete anche nella co-implementazione delle azioni, fino alla co-valutazione degli impatti generati
 
IDENTITÀ PERSONALI E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
  • Creando un network collaborativo di gruppi giovanili, associazioni sportive, enti pubblici e privati che, ripensi ai luoghi pubblici, valorizzando e ampliando i servizi esistenti e offrendo nuove opportunità (ad. es. sport non agonistici)
  • Ri-organizzando le attività interculturali e percorsi storico-artistici guidati che permettano di conoscere (in modo non solo folkloristico) le proprie identità, le diversità, le storie locali, individuali e familiari
  • Organizzando percorsi di accompagnamento e sostegno psicologico che uniscano la conoscenza delle identità di genere con gli stili di vita sani e sostenibili, il rispetto per le differenze con la prevenzione ai comportamenti violenti
 
RENDERE PIÙ ATTRATTIVA LA CITTA’ SVILUPPANDO RETI RIGENERATIVE CAPACI DI OTTENERE RICADUTE POSITIVE SUL TERRITORIO
  • Accreditando il nuovo intervento presso la rete scolastica e associativa locale presentandolo come nodo di connessione (hub) tra enti pubblici e realtà private del territorio
  • Organizzando laboratori multi-tematici come parte del POF 2023-2024 e 2024-2025
  • Sostenendo l’attività grazie a modalità comunicative delle opportunità offerte dalla città e dalle reti associative
  • Organizzando attività formative parallele finalizzate a sviluppare manualità e competenze digitali dei giovani e negli operatori che partecipano ai laboratori.
 
In generale l’idea è di organizzazione laboratori analogici e digitali per co-progettare nelle scuole insieme al mondo associativo e alle imprese la Città ed i Comuni limitrofi del futuro
Su quali temi? Cambiamento climatico, la relazione tra centro e le periferie, la mobilità Urbana e la salvaguardia del paesaggio rurale.


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