Polo scolastico di istruzione secondaria: interviene Marzio Favero

Pubblicata il 15/02/2019

Interviene il sindaco Marzio che questa mattina si è incontrato in Provincia con il Presidente, Stefano Marcon, e l’assessore di Castelfranco Veneto, Franco Pivotti: “Tengo riservati i contenuti dell’incontro di questa mattina, salvo due cose. La prima è che l’alberghiero ha gli stessi Castelfranco dello scorso anno. La seconda che la Provincia ha trovato i 3 milioni di euro per realizzare la sede della succursale montebellunese del Maffioli.
Ciò detto sento l’esigenza di spiegare qual è la mia posizione rispetto ad alcune affermazioni uscite a mezzo stampa sul tema dell’alberghiero a Montebelluna e la sua presunta conflittualità con l’alberghiero storico di Castelfranco Veneto.
Chiariamo subito un punto: Montebelluna non chiede di avere un polo professionale con l’alberghiero separato da Castelfranco Veneto.
I patti sono stati chiarissimi con il collega Stefano Marcon: Montebelluna è contenta di avere una succursale dell’Istituto Maffioli che ha la radice storica e la sua sede principale giustamente a nella città del Giorgione. Chi afferma che Montebelluna ha come obiettivo quello di sottrarre l’alberghiero a Castelfranco non ha capito nulla.
Con Castelfranco, Montebelluna ha attivato un dialogo che si sta arricchendo di giorno in giorno.
La visione e la logica che stiamo affermando è quella di un’area vasta che vede incluso anche l’asolano e la Pedemontana nell’ambito della quale abbiamo straordinarie opportunità di collaborazione senz’altro nelle politiche di istruzione secondaria, ma anche in altre dimensioni. Pensate al progetto SISUS (Strategie integrate di sviluppo urbano sostenibile) dell’Asse 6 del POR-FESR che ci ha consentito di portare a casa 11 milioni di euro dall’UE su 17milioni di investimento nei temi dell’agenda digitale, dell’inclusione sociale e del trasporto sostenibile.
Questo ha consentito al sistema Castelfranco, Asolo e Montebelluna di diventare la sesta autorità urbana del Veneto accanto a Venezia, Treviso, Vicenza, Padova e Verona. E vi pare poco? E la Regione Veneto ci ha già preannunciato che c’è un futuro per la nostra autorità urbana che va oltre questa prima ondata di finanziamenti.
Pensiamo altresì alla collaborazione fondamentale tra Castelfranco Veneto e Montebelluna sul tema degli ospedali, anzi dell’unico Ospedale su due sedi.
Sono stanco di chi guarda al passato senza capire il presente.
A Treviso nascerà una Cittadella della salute da oltre 800 posti letto. Si possono salvare due ospedali distinti da 300 posti letto, con ciascuno dei quali che pretende di avere tutte le funzioni? Penso sia evidente che la risposta è No perché Treviso è ospedale HUB, cioè fulcro, mentre i nostri sono ospedali SPOKE, cioè raggi. Ma la cosa cambia se pensiamo che vi sia un unico ospedale articolato su due sedi che nell’insieme raggiunge i 600 posti letto e che quindi può pretendere di avere tutte le funzioni.
Con Castelfranco stiamo discutendo anche di prospettive future per la cultura ed il turismo.
E infine mi tolgo un sassolino dalla scarpa e comunico ai provocatori che continuano a dire che Montebelluna è lungimirante e Castelfranco no, che questa cosa non mi lusinga affatto.
Tutte le scelte che abbiamo compiuto io e Marcon le abbiamo fatte assieme condividendo il percorso. Quindi, se c’è lungimiranza, è condivisa.
Mentre non è affatto lungimirante chi cerca di creare divisione e persegue logiche d’altri tempi campanilistiche negative che alla fine vanno a detrimento di entrambe le città.
C’è invece un campanilismo buono ed è quello che stiamo cercando di fare assieme all’asolano e alla Pedemontana facendo suonare all’unisono le nostre campane”.


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