MOZIONE: APPELLO PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE
Pubblicata il 01/09/2025
Nella seduta dello scorso 29 luglio, il consiglio comunale di Montebelluna ha approvato la mozione per la pace in Medio Oriente.
Il testo integrale di seguito e in allegato.
Il testo integrale di seguito e in allegato.
MOZIONE: APPELLO PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO che:
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO che:
La situazione nel territorio palestinese occupato da Israele pare ogni giorno più drammatica: nella Striscia di Gaza, la risposta militare al violento attacco criminale messo in atto da Hamas e da Jihad islamica, dal 7 ottobre 2023 ad oggi ha mietuto un numero rilevante di vittime civili palestinesi, tra cui donne, anziani e minori, oltre a comportare la quasi completa distruzione di Gaza e altre città;
Inoltre la situazione umanitaria della Striscia di Gaza continua a peggiorare drasticamente anche a causa dell’ostacolo che Israele sta determinando all’ingresso degli aiuti umanitari e che comporta carenze croniche su larga scala di beni essenziali come cibo e medicinali;
Le iniziative a favore della pace sono state moltissime, intraprese anche dal nostro Paese e dalla Comunità Europea, per cercare una soluzione diplomatica e porre fine alla reazione, che ora appare sproporzionata, messa in atto da parte del Governo di Israele dopo i violenti fatti del 7 ottobre 2023;
L’Anpi ha presentato in data 26 giugno 2025 al protocollo dell’Ente (prot. n. 32901) un Appello per il Medio Oriente per promuovere un dibattito e avviare iniziative e azioni concrete da sottoporre al Consiglio Comunale;
Il Santo Padre, Papa Leone XIV, ha promosso numerosi appelli per un “immediato cessate il fuoco” nella Striscia di Gaza, esprimendo “profonda speranza” di “dialogo, riconciliazione e pace durevole nella regione”;
La posizione del governo italiano si può riassumere nel documento predisposto dal Ministero degli Esteri Inglese, sottoscritto, ad oggi, dai Ministri degli Esteri di 28 Paesi, tra cui appunto il nostro e la Comunità Europea, con l’obiettivo di esortare le parti e la comunità internazionale a unirsi in uno sforzo comune per porre fine a questo terribile conflitto, attraverso un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente. E cessare ogni ulteriore spargimento di sangue.
Il testo del documento è volto al sostegno di ogni sforzo per raggiungere questo obiettivo, promuove ogni ulteriore azione doverosa per sostenere un cessate il fuoco immediato e un percorso politico verso la sicurezza e la pace per gli israeliani, i palestinesi e l'intera regione.
In particolare riporta quanto segue:
“Le sofferenze dei civili a Gaza hanno raggiunto nuove profondità. Il modello di distribuzione degli aiuti del governo israeliano è pericoloso, alimenta l'instabilità e priva gli abitanti di Gaza della dignità umana.
Condanniamo la distribuzione a goccia degli aiuti e l'uccisione disumana di civili, compresi i bambini, che cercano di soddisfare i loro bisogni più elementari di acqua e cibo. È orribile che oltre 800 palestinesi siano stati uccisi mentre cercavano aiuti. La negazione da parte del governo israeliano dell'assistenza umanitaria essenziale alla popolazione civile è inaccettabile. Israele deve rispettare gli obblighi previsti dal diritto umanitario internazionale.
Gli ostaggi crudelmente tenuti prigionieri da Hamas dal 7 ottobre 2023 continuano a soffrire terribilmente. Condanniamo il protrarsi della loro detenzione e chiediamo il loro rilascio immediato e incondizionato. Un cessate il fuoco negoziato offre la migliore speranza di riportarli a casa e di porre fine all'agonia delle loro famiglie.
Chiediamo al governo israeliano di eliminare immediatamente le restrizioni al flusso di aiuti e di consentire urgentemente alle Nazioni Unite e alle ONG umanitarie di svolgere il loro lavoro salvavita in modo sicuro ed efficace.
Inoltre la situazione umanitaria della Striscia di Gaza continua a peggiorare drasticamente anche a causa dell’ostacolo che Israele sta determinando all’ingresso degli aiuti umanitari e che comporta carenze croniche su larga scala di beni essenziali come cibo e medicinali;
Le iniziative a favore della pace sono state moltissime, intraprese anche dal nostro Paese e dalla Comunità Europea, per cercare una soluzione diplomatica e porre fine alla reazione, che ora appare sproporzionata, messa in atto da parte del Governo di Israele dopo i violenti fatti del 7 ottobre 2023;
L’Anpi ha presentato in data 26 giugno 2025 al protocollo dell’Ente (prot. n. 32901) un Appello per il Medio Oriente per promuovere un dibattito e avviare iniziative e azioni concrete da sottoporre al Consiglio Comunale;
Il Santo Padre, Papa Leone XIV, ha promosso numerosi appelli per un “immediato cessate il fuoco” nella Striscia di Gaza, esprimendo “profonda speranza” di “dialogo, riconciliazione e pace durevole nella regione”;
La posizione del governo italiano si può riassumere nel documento predisposto dal Ministero degli Esteri Inglese, sottoscritto, ad oggi, dai Ministri degli Esteri di 28 Paesi, tra cui appunto il nostro e la Comunità Europea, con l’obiettivo di esortare le parti e la comunità internazionale a unirsi in uno sforzo comune per porre fine a questo terribile conflitto, attraverso un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente. E cessare ogni ulteriore spargimento di sangue.
Il testo del documento è volto al sostegno di ogni sforzo per raggiungere questo obiettivo, promuove ogni ulteriore azione doverosa per sostenere un cessate il fuoco immediato e un percorso politico verso la sicurezza e la pace per gli israeliani, i palestinesi e l'intera regione.
In particolare riporta quanto segue:
“Le sofferenze dei civili a Gaza hanno raggiunto nuove profondità. Il modello di distribuzione degli aiuti del governo israeliano è pericoloso, alimenta l'instabilità e priva gli abitanti di Gaza della dignità umana.
Condanniamo la distribuzione a goccia degli aiuti e l'uccisione disumana di civili, compresi i bambini, che cercano di soddisfare i loro bisogni più elementari di acqua e cibo. È orribile che oltre 800 palestinesi siano stati uccisi mentre cercavano aiuti. La negazione da parte del governo israeliano dell'assistenza umanitaria essenziale alla popolazione civile è inaccettabile. Israele deve rispettare gli obblighi previsti dal diritto umanitario internazionale.
Gli ostaggi crudelmente tenuti prigionieri da Hamas dal 7 ottobre 2023 continuano a soffrire terribilmente. Condanniamo il protrarsi della loro detenzione e chiediamo il loro rilascio immediato e incondizionato. Un cessate il fuoco negoziato offre la migliore speranza di riportarli a casa e di porre fine all'agonia delle loro famiglie.
Chiediamo al governo israeliano di eliminare immediatamente le restrizioni al flusso di aiuti e di consentire urgentemente alle Nazioni Unite e alle ONG umanitarie di svolgere il loro lavoro salvavita in modo sicuro ed efficace.
Chiediamo a tutte le parti di proteggere i civili e di rispettare gli obblighi del diritto umanitario internazionale. Le proposte di trasferire la popolazione palestinese in una “città umanitaria” sono del tutto inaccettabili. Il trasferimento forzato permanente è una violazione del diritto umanitario internazionale.
Ci opponiamo fermamente a qualsiasi passo verso un cambiamento territoriale o demografico nei Territori Palestinesi Occupati. Il piano di insediamento E1 annunciato dall'Amministrazione civile israeliana, se attuato, dividerebbe in due lo Stato palestinese, segnando una flagrante violazione del diritto internazionale e minando in modo critico la soluzione dei due Stati. Nel frattempo, la costruzione di insediamenti in tutta la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, si è accelerata, mentre la violenza dei coloni contro i palestinesi è aumentata. “
Diversi comuni hanno avviato iniziative politiche per promuovere la pace in Medio Oriente, tra cui il Consiglio Comunale del Comune di Treviso che in data 29 maggio 2025 ha approvato un Ordine del Giorno avente ad oggetto “Appello per la pace e per il rispetto dei diritti umani nella Striscia di Gaza”, ed il Consiglio Comunale di Asolo che nella seduta del 22 luglio 2025 ha approvato un Ordine del Giorno avente ad oggetto “Riconoscimento dello stato di Palestina e termine allo sterminio dei palestinesi di Gaza e di Cisgiordania messo in atto dal governo di Israele”;
Per tutto quanto premesso,
RICORDATO che questa Amministrazione da sempre promuove le iniziative necessarie a favorire e sostenere la pace tra i popoli, ripudiando la guerra quale strumento di soluzione delle controversie e RICHIAMATA in particolare la delibera di Consiglio Comunale n. 18 del 27/02/2003 con cui il Comune di Montebelluna ha aderito, e tutt’ora aderisce, al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace,
IL CONSIGLIO COMUNALE
Esprime profonda preoccupazione per l’aggravarsi della situazione nella Striscia di Gaza e per l’evoluzione sempre più drammatica della situazione nei territori occupati;
CHIEDE
1) Un immediato cessate il fuoco in tutta l’area interessata dal conflitto per fermare le violenze e permettere l’avvio di un percorso di soluzione politica;
2) L’immediata liberazione di tutti gli ostaggi israeliani attualmente trattenuti nella Striscia di Gaza da Hamas;
3) L’applicazione del diritto internazionale ai prigionieri di guerra detenuti da entrambe le parti;
4) Al governo israeliano di eliminare immediatamente le restrizioni al flusso di aiuti e di consentire urgentemente alle Nazioni Unite e alle ONG umanitarie di svolgere il loro lavoro salvavita in modo sicuro ed efficace;
5) A tutte le parti e alla comunità internazionale di unirsi in uno sforzo comune per porre fine a questo terribile conflitto, attraverso un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente.
INFINE IMPEGNA
il Sindaco a dare massima diffusione del presente ordine del Giorno alla cittadinanza e alle associazioni del proprio territorio.
Firmatari
F.to Consiglieri Miotto, Quaggiotto, Bressan, Dal Zotto, Tessari
Allegati
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