APPROVATO UN PIANO INTERVENTI RICCO DI NOVITÀ

Pubblicata il 18/06/2015

Il sindaco, Marzio Favero, evidenzia i concetti chiave contenuti nel nuovo strumento urbanistico della città, approvato martedì 16 giugno dal Consiglio Comunale.


 

Il Piano interventi è stato approvato dal consiglio Comunale di Montebelluna, con l’ok della maggioranza e l’astensione della minoranza, nel corso di due sedute, l’ultima delle quali si è tenuta martedì 16 giugno, in appena sei ore complessive di discussione nell’ambito delle quali sono state esaminate 203 osservazioni.

Il Piano è frutto di una leale collaborazione tra maggioranza e minoranza sviluppatasi nella Commissione urbanistica, presieduta da Sergio Zanella, che ha esaminato oltre 400 apporti collaborativi in fase istruttoria ed altre 203 osservazioni, pervenute dopo la pubblicazione del PI, a partire da ottobre 2014. Il fatto che la maggior parte delle scelte siano state condivise offre la garanzia che è stato usato lo stesso metro di misura per tutti i cittadini.

Il nuovo Piano interventi è uno strumento innovativo che va ridisegnare il futuro urbanistico della città e a differenza dei PRG di prima generazione, pesanti e normativamente troppo generosi nelle previsioni, il Piano interventi è uno strumento processuale, facile da aggiornare, costruito ricorrendo a una famiglia di criteri che mirano a riportare ordine rispetto al non-modello della città diffusa. Quindi uno strumento tanto umile quanto forte”, spiega il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero.


 

L'biettivo della maggioranza era quello di varare uno strumento di qualità e rigore urbanistico come richiesto dal sindaco, ma in tempi relativamente brevi e ci siamo riusciti così da rispondere alle esigenze sia di singole famiglie, sia aziende che prossimi giorni potranno partire coi loro cantieri. Questo, tra l'alto, diventa anche un modo per favorire l’economia cittadina sia pure in modo nuovo e responsabile”, commenta il presidente della Comissione urbanistica, Sergio Zanella.

Questi concetti chiave e le curiosità. Per la prima volta:

uno strumento urbanistico viene approvato dalla maggioranza che l’ha avviato. Infatti, dalla fine del 2012 a giugno 2015, nell’arco temporale ridotto di due anni e mezzo, è pronto un Piano degli interventi chiamato a dare risposta a una comunità di 32000 abitanti;

uno strumento urbanistico viene realizzato soprattutto dai dipendenti comunali, che conoscono in modo reale il territorio, con limitato ricorso a professionalità esterne (l’urbanista Dott. Fernando Lucato, il geologo Dott. Alessandro Fabbroni e il cartografo Ing. Luca Zanella)

attraverso l’introduzione dell’istituto della perequazione in modo sistematico, viene sancito che il valore del cambio di destinazione d’uso urbanistica di un’area è generato dall’ente pubblico e non dal privato che ne beneficia, il quale, pertanto, viene chiamato a riconoscere alla comunità una contropartita. La perequazione è prevista al 35% del plusvalore, in misura adeguata ma moderata e comunque inferiore a quella di molti altri Comuni. L’istituto della perequazione serve anche per favorire la deframmentazione degli interventi nel territorio, favorendo il recupero dell’esistente;

si registra un ritorno all’uso agricolo dei terreni aventi destinazioni artigianali o residenziali: probabilmente sia per risparmiare sull’Imu, sia perché l’agricoltura sta tornando ad essere redditizia;

viene chiesto ai professionisti di redigere, per qualsivoglia intervento, una relazione che giustifichi le scelte progettuali in funzione al contesto di inserimento allo scopo di favorire il dialogo tra l’ormai storicizzato e contemporaneità, insegna della qualità del costruire;

si introducono misure antispeculative:

per diminuire la forbice tra il volume urbanistico e il volume edilizio grazie alla scelta di ridurre dal 40% al 30% le superfici accessorie e di limitare le stesse a portici e garage, in modo che non sia più possibile realizzare vani interni che sono “quasi” stanze;

per ridurre l’incombenza degli edifici nelle zone residenziali di completamento B e C, attraverso un indice massimo di copertura del 35%;

viene introdotta la zonanizzazione sismica per assicurare una progettazione sicura in base alla diversa esposizione delle aree della città a rischio terremoto;

viene semplificata la normativa e resa più leggibile la cartografia, realizzata a scala più ridotta;

la normativa tecnica Prontuario per la Qualità Architettonica e la Mitigazione Ambientale favorisce gli interventi sostenibili e in bioedilizia;

viene riconosciuto il distretto del commercio che dal centro storico si estende a via XXX aprile;

sono demandati ad appositi accordi i recuperi delle aree industriali dismesse e prossime al cuore urbano della città, affinché non prevalga un avvento acritico, oggi favorito dalla normativa europea, di nuove aree commerciali destinate alla grande distribuzione in un contesto viabilistico che invece è troppo fragile e delicato, ma piuttosto fra pubblico e privato si trovino condizioni di intervento di qualità e sostenibili per la città.

 

NB: Come previsto dal Prg del 2003 e dal Pat del 2012, viene confermato il braccio della Tangenziale che va verso il casello e indicata la Fonda quale potenziale percorso ciclo-pedonale in un luogo di valenza storica legato alla Prima guerra mondiale.

 


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