CIRCONVALLAZIONE: PURTROPPO L’ACCORDO FIRMATO DA PUPPATO E CHISSO NON RISULTA FINANZIATO

Pubblicata il 15/06/2015

CIRCONVALLAZIONE: PURTROPPO L’ACCORDO FIRMATO DA PUPPATO E CHISSO NON RISULTA FINANZIATO
Il sindaco Marzio Favero risponde alle affermazioni della senatrice, ex sindaco della città
La Puppato resuscita la storia della sua favolosa circonvallazione di Montebelluna per nascondere il fatto – questo ahimè, sì, reale – che il PD l’ha fatta grossa con l’osservazione accolta dalla Commissione Via nazionale, che ha fatto saltare il cambio casello ed il primo tratto realmente finanziato della tangenziale sud della città. Adesso che i Cittadini sono arrabbiati col PD, ecco la Puppato tirar su la cortina fumogena.
Ma non sarei qui a rispondere ad un discorso che oramai infastidisce i cittadini che ricordano come una barzelletta il fiocco rosa appeso dalla Puppato al Municipio, se non fosse per la ragione che la nostra moralista è andata ad aggiungere che la mia amministrazione racconta bugie perché avrebbe (a) rifiutato la sua tangenziale, (b) dimenticato che è finanziata, (c) nascosto che nelle carte urbanistiche non è previsto il tratto sud della tangenziale da noi proposto col cambio del casello.
Sono accuse gravi e non tollerabili. Da amministratore so una cosa: che “carta canta…”. Ci sono alcune cose da chiarire una volta per tutte.
Come sindaco, appena insediato, di fronte alle continue affermazioni della Puppato che l’opera sarebbe finanziata, ho chiesto alla Regione di sapere dove fossero i soldi. Infatti, agli atti comunali avevamo la  convenzione firmata dalla Puppato con l’assessore regionale Renato Chisso in data 12/12/2005, ratificato in Consiglio Comunale nel marzo 2006, in cui c’è l’impegno a finanziare l’opera. Peccato che, sempre agli atti, l’impegno promesso sia comparso al n. 308 del piano triennale regionale per l’adeguamento della rete viaria 2006-2008, come opera da finanziare, cosa fin qui non avvenuta. La risposta che mi è arrivata dalla Regione, di cui allego copia per la seconda volta, è che i soldi non ci sono perché l’impegno era nel bilancio triennale, cioè nel libro dei sogni. Questo la Puppato lo sa perché lei stessa ha fatto richiesta di accesso agli atti e ha ottenuto copia della stessa. Quindi, c’è solo il progetto.
Ecco perché abbiamo chiesto il cambio del casello per ottenere, attraverso i risparmi, almeno il primo tratto della tangenziale col braccio rivolto a sud, come previsto nel PRG del 2003 targato Puppato e la sua sinistra. E anche dal PAT attuale. Infatti, contrariamente a quanto da lei affermato come “un falso documentale”, il braccio a sud della tangenziale è stato reinserito nel Pat approvato da Regione e Provincia di Treviso nel 2012, peraltro senza togliere il braccio verso la fonda. Dove noi preferiremmo realizzare una pista ciclabile, come previsto nel Piano d’Area del Montello, in onore ai soldati che percorsero quel tracciato per andare a combattere sul Piave. La Puppato si legga i documenti, per favore. Circa, infine la sua utilità, chieda al Comitato Civico di Guarda.
La Puppato ha detto che non basta ripetere cento volte una bugia perché diventi realtà, e lei ha ripetuto centinaia di volte che i soldi ci sono. Ebbene, se lei è a conoscenza di cose che noi in buona fede ignoriamo, per cortesia ci indichi gli appositi capitoli di bilancio dove sarebbero fermi questi 21 milioni di euro di finanziamento regionale, poi da sommare agli 8 milioni di euro promessi dall’Anas nel caso la Regione eroghi la propria parte.
Attendo che la Puppato scopra dov’è questo finanziamento, perché così potremo goderne tutti assieme. Poi magari decideremo se è meglio il braccio verso la Fonda o verso il casello, ma almeno sapremo di poter contare su una disponibilità finanziaria enorme. Grasso che cola, in tempi di miserie.
Se così fosse saremo i primi ad organizzare una cerimonia ufficiale, con tanto di banda comunale, per consegnarle una targa di ringraziamento. In caso contrario, avrà un bel po’ di cose da spiegare alla Città e a chi le ha finora creduto. Che la Puppato scenda in campo in questo momento, giacché la bocciatura del casello è stato un terrificante autogol, lo dimostra il fatto che poi lei stessa avanza una controproposta per molti aspetti simile al nostro progetto di tangenziale, solo che consuma più territorio agricolo. Una proposta, la sua, che però non ha alcuna copertura finanziaria, rispetto alla nostra che invece sarebbe finanziata con i risparmi conseguenti all’introduzione di un casello tradizionale, ben diverso da quello che ora torna in gioco e che prevede un grande blocco in cemento armato, tomba dell’ambientalismo ingenuo.
Si allega copia della risposta della Regione rispetto alla mancata copertura finanziaria e copia della richiesta di accesso agli atti da parte della Puppato.


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