MIGRANTI A MONTEBELLUNA SENZA ALCUN PREAVVISO

Pubblicata il 09/06/2015

Il sindaco interviene sulla questione e in giornata, dopo aver sentito il Prefetto di Treviso, i 15 migranti nigeriani lasciati senza alcun preavviso in stazione  ferroviaria a Montebelluna vengono trasferiti verso Treviso.
 
La vicenda dei profughi a Montebelluna inizia nella mattinata di oggi, martedì 9 giugno. L‘avviso della presenza di 15 migranti nei pressi della stazione ferroviaria arriva in modo fortuito al sindaco di Montebelluna intorno alle 10.00 attraverso un assessore che intercetta alcune segnalazioni in un social network.
Immediatamente il sindaco invia la Polizia locale per una verifica che constata la presenza di un gruppo di migranti lasciati senza alcun avviso da un pullman in città.
Viene informalmente convocata una prima giunta comunale, mentre nel frattempo viene coinvolta la Protezione civile che si reca sul posto, portando ai migranti acqua e cibo e garantendo un’assistenza di primo soccorso in caso di necessità.
Fin dalla mattinata il sindaco cerca un primo contatto con il Prefetto di Treviso che però è fuori sede, così la Polizia locale viene incaricata di procedere con un’indagine per verificare chi avesse senza preavviso scelto di lasciare i migranti a Montebelluna.
Intorno alle 15.00 avviene il colloquio tra il sindaco di Montebelluna ed il Prefetto, il quale si scusa per la vicenda spiegando che i migranti avrebbero dovuto essere accolti in un altro luogo ma, per la non disponibilità della sede di Mogliano, si è proceduto con una deviazione che ha fatto tappa in città.
Il sindaco ha fatto presente che nessuna comunicazione ufficiale gli è prevenuta e che il Comune non è attrezzato per gestire situazioni come questa. Il Prefetto ha quindi assicurato che in giornata un pullman avrebbe accompagnato i migranti altrove. Cosa che di fatto si è verificata intorno alle 17.00 quando i migranti sono stati condotti verso Treviso in un centro di accoglienza.
“Di questa amara e surreale vicenda non ne faccio una colpa ai Prefetti che pure stanno operando in una condizione di sofferenza, ma al Ministero – commenta il sindaco Marzio Favero -. E’ lo Stato che ha il compito di garantire la sicurezza interna ed esterna di un Paese e quella che si è verificata oggi è in primis una questione di sicurezza perché l’arrivo di migranti mette in campo una serie di azioni – l’identificazione, la prevenzione sanitaria, la mediazione culturale, una dimora decorosa – che non possono essere rimesse ai Comuni. Ho avuto modo di dialogare con queste persone ch provengono dalla Nigeria, hanno attraversato mezza Africa, sono state accolte in un centro in Sicilia e si sono fatti un viaggio attraverso l’Italia fino a qui. Umanamente non è possibile restare indifferenti rispetto alle loro storie. La giornata di oggi segna una caduta non solo sul piano giuridico ma soprattutto sul piano culturale da parte dello Stato e il nostro Comune, per quel che è stato possibile, ha cercato di agire con umanità dando il primo soccorso a queste persone. Lo Stato che svuota le casse Comuni al punto da rendere agli stessi difficile l’azione di aiuto alle famiglie in difficoltà, ai disoccupati, a chi non arriva a fine mese o ha problemi di salute, non può scaricare un tema come questo ai Comuni. Una scena dei film di Pasolini come oggi, in una paese civile, dovrebbe decretare le dimissioni del ministro Alfano. Questa non è un’emergenza da risolvere con qualche escamotage, questa è una migrazione di proporzioni bibliche che solo un’Unione Europea reale potrebbe affrontare con un piano Marshall rivolto all’Africa.
Purtroppo non abbiamo né gli Einuadi, nè gli Altiero Spinelli, né i De Gasperi. E, visti i fatti, non possiamo accontentarci né degli Alfano né dei Renzi che pensano di risolvere i problemi con le conferenze stampa”
 
 


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