Bocciodromo: il Comune fa chiarezza

Pubblicata il 19/03/2019

Non si può ogni volta banalizzare i casi che arrivano al tavolo dell’amministrazione.
Quella del bocciodromo è una vicenda che si trascina da anni ed è legata al fatto che le gestioni che si sono succedute hanno avuto difficoltà evidenti a conciliare l’attività ristorativa con la presenza del bocciodromo. E questo per un motivo semplice. La presenza di un’attività sportiva comporta dei limiti per la gestione del ristorante-pizzeria. Dagli orari di apertura dell’esercizio e dell’impianto sportivo che devono coincidere al divieto di somministrazione di super alcolici.
E soprattutto bisogna ricordarsi che il bocciodromo non è del Comune. L’impianto è privato e in questo caso è bene sottolineare che l’unica arma che ha il Comune è una fideiussione di 21mila euro che è valida fino al 2023 e che il Comune, volendo, può escutere ma lasciando che la barca vada per conto proprio.
E’ evidente che con 21mila euro non si fa un nuovo impianto di bocce. Allora c’è una via obbligata che è quella del dialogo che ha i suoi tempi.
Con i proprietari il sindaco si è già incontrato più volte e la riflessione sul fatto che anche l’ultimo tentativo di una gestione diretta non si è rivelato efficace ha portato a disegnare uno scenario nuovo. Quello di una netta separazione tra l’impianto sportivo di bocce e l’edificio destinato ad ospitare un ristorante oppure uffici col cambio della destinazione d’uso.
Se l’operazione dovesse andare in porto il cambio della destinazione d’uso sarà compensato con la concessione in uso al Comune a favore della società bocciofila.
Si tratta di definire la durata del tempo.
Ma attenzione: per fare un accordo bisogna essere in due.


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