Sole e Luna: una produzione che sa raccontare la Storia. Dopo il MeVe la casa di produzione vicentina approda al Senato con Fucilateli!

Pubblicata il 10/05/2019

Si chiama Fucilateli! l’ultimo lavoro prodotto da Sole e Luna Production in uscita prossimamente e che sarà presentato il prossimo 28 maggio al Senato e, a seguire un tour in tutta Italia grazie alla distribuzione della veneta Emera.
Una ormai sempre più consolidata passione per il documentario, Sole e Luna Production è attualmente una realtà produttiva di riferimento quando si richieda il perfetto connubio fra accuratezza dell’indagine e rigore scientifico nel lavoro sul materiale d’archivio e sulle fonti storiche.
Quello di Fucilateli è un lavoro che si aggiunge a quello eseguito nei mesi scorsi per il Meve, Memoriale Veneto Grande Guerra di Montebelluna (TV), il cui materiale video ha disegnato l’emozione del nuovo Memoriale porta la firma di Sole e Luna Production e la regia di Manuel Zarpellon e Giorgia Lorenzato e dopo l’avventura di Cieli rossi, Bassano in Guerra (2015, primo documentario in Italia ad aver ottenuto la certificazione scientifica da parte del Comitato d’Ateneo per il Centenario della Grande Guerra dell’Università degli Studi di Padova)


Un contributo al territorio che hanno il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, commenta: “Sole e Luna Production ha saputo generare un racconto multimediale, con filmati d’epoca e contemporanei, capace di rispecchiare, per schegge visive, la terribile esplosione della Grande Guerra, che causò la detonazione della seconda e in tragica reazione a catena quella sequenza di conflitti locali che giungono fino a noi nella forma della “terza guerra mondiale a capitoli”, come l’ha definita papa Francesco. Non è possibile comprendere l’avvento della globalizzazione, del dominio della tecnica e degli apparati economico finanziari, delle insane divisioni ideologiche che divisero l’Europa, della diseguale affermazione delle democrazie, nonché le linee di forza delle tensioni internazionali attuali, senza fare richiamo al terremoto che ha scosso dalle fondamenta il mondo precedente”.


Ricordiamo che il Memoriale raccoglie un lavoro incredibile di 154 video (per un totale di 300’), parte dei quali realizzati con materiale video inedito; 43 tracce audio di repertorio e 31 tracce audio inedite: un viaggio negli orrori della Grande Guerra che, giorno dopo giorno, sta diventando una riscoperta emozionale delle sensazioni e dei turbamenti che videro protagonisti gli eserciti ed i civili coinvolti.


Aggiunge Monica Celi, direttrice del Meve, “Il Memoriale appresenta a più livelli un’opportunità di vivere, interpretare e conoscere la storia dell'ultimo secolo a partire dai primi del '900 ad oggi. Studiati e montati con qualità visiva e perizia scientifica per essere fruibili a diversi target d'utenza costituiscono il principale canale comunicativo del Memoriale sia attraverso proiezioni su grandi schermi, per una visione immersiva, sia sui diversi multimediali che il visitatore incontra lungo il percorso allestitivo, offrendo inusuali prospettive e una documentazione rara, inattesa e talvolta unica. I due registi hanno saputo cogliere a pieno lo spirito del Memoriale che si propone di essere una istituzione innovativa, capace di dialogare soprattutto con i giovani, e di dischiudere un modo diverso di guardare alla guerra e alla nostra storia recente, ricco di riflessioni interiori e generatore di cultura.”


Una passione ed una scoperta, quella della Grande Guerra, per entrambi i registi : “La prima guerra mondiale - ci spiega Giorgia Lorenzato - è stata per molto tempo imbavagliata e senza voce e forse è stato questo l’aspetto più complesso del nostro lavoro: raccontare l’umanità di un conflitto che apparentemente non ne ha avuta.
Ciò che rende diverso e unico il percorso emozionale studiato e realizzato per il MeVe è il racconto, non solo delle grandi battaglie, ma soprattutto delle piccole cose, che fanno la differenza e che permettono di capire a fondo cosa accadde: di immedesimarsi nel soldato, nella crocerossina, nel profugo... Dalla propaganda ai pidocchi, dalla prima linea alle retrovie, dalla medicina alla comunicazione, il tutto relazionato all’oggi, alla modernità che contraddistingue il contemporaneo. Per capire che nulla di ciò che avvenne è mai finito”.


Sul lavoro emozionale è Manuel Zarpellon a raccontarci come questo sia stato“Un lavoro estremamente delicato, enormemente complesso, a tratti impossibile da realizzare… Si è trattato in definitiva di documentare all’uomo di oggi, attraverso video e fotografie storiche, ogni dettaglio di quel conflitto che ci è arrivato, in termini di immagini, quando le macchine da presa e la fotografia in generale erano agli arbori. E’ stato realmente emozionante perché abbiamo avuto l’occasione di visionare innumerevoli chilometri di pellicola ritrovata nei più disparati archivi: alla ricerca di quel dettaglio che nei primi anni del dopoguerra non era considerato importante e che per questo è stato scartato, ma che oggi diventa uno strumento prezioso che contribuisce a porre lo spettatore in un’esperienza immersiva ed innovativa. Abbiamo restituito l’emozione di quell’orrore, salvaguardando il massimo rigore scientifico.”


Dopo il Meve, quindi, l’approdo in Senato e poi nelle sale con Fucilateli! con cui, sempre come ha sottolineato il sindaco Marzio Favero “Manuel Zarpellon e Giorgia Lorenzato indagano su un altro risvolto oscuro ed empio della esperienza militare italiana ed europea nel primo conflitto mondiale, quello delle fucilazioni sommarie, dei processi ingiusti, di fratelli che sbranano fratelli, di comandanti indifferenti alle sorti dei soldati. Tema sul quale per lunghi decenni scese l’oblio, e sul quale è invece giusto e doveroso riflettere”


Lo ricordiamo Fucilateli! è un documentario che va ad indagare le numerose fucilazioni avvenute durante l’intero conflitto e che hanno visto il loro numero crescere durante i tragici giorni di Caporetto: un dramma tristemente oggetto della Relazione dell’Avv. Generale Tommasi. Per capire quale fosse il clima dell’epoca e decifrare la complessa macchina militare, i registi hanno approfondito la Commissione d’inchiesta sui fatti di Caporetto, voluta dall’allora Presidente del Consiglio Orlando e che ha visto la sua pubblicazione nel 1919.


Facebook Twitter
torna all'inizio del contenuto