Parte l’avventura del PATI: i sei sindaci dell’area Montello e Montelletto incontrano gli agricoltori

Pubblicata il 07/09/2020

I sindaci dell’area montelliana si sono incontrati in questi Volpago del Montello giorni con la Consulta degli agricoltori del Montello a
A ordinare MF in qualità di Comune capofila
I Comuni interessati erano sei - Montebelluna, Crocetta, Volpago, Giavera e Nervesa - ai quali si è aggiunto anche a Caerano, perché si è deciso di estendere il PATI al Montelletto.
 
Il PATI andrà a sostituire un piano d’area Montello che ormai ha 40 anni e concepito in un’epoca in cui non esistevamo gli strumenti digitali e che aveva introdotto una serie segni ideogrammatico. Similmente, poi, è arrivata Rete natura 2000 con una cartografia realizzata con pochi rilievi cartografici.
Nel corso dell’incontri i primi cittadini hanno illustrato agli agricoltori il percorso compiuto per arrivare all’idea del Pati.
Il coordinatore Marzio Favero ha spiegato come è stato fondamentale incontrarsi con l’assessore regionale all’urbanistica, la Direzione generale della Soprintendenza e con i tecnici dei rispettivi Uffici ed alla fine si è ritenuto opportuno non procedere con una variazione del Piano d’area che richiede passaggi in Regione, bensì con l’adesione di un PATI in grado di declinare gli indirizzi generali del Piano d’area, tenendo conto, contestualmente, delle esigenze reali di chi vive sul Montello.
Quanto a rete Natura 2000, la Regione Veneto ha condotto una revisione radicale della cartografia, molto più puntuale di quella di 20 anni, che sarà presentata per novembre.
 
Spiega il sindaco di Montebelluna: “Si tratta di una partita complessa perché molte e diverse sono le istanze da conciliare. Da quelle di chi coltiva e vive il Montello, alle istanze delle normative, alle preoccupazioni degli ambientalisti.
Il Raggruppamento di Professionisti individuati comprende lo studio Sistema del prof. Sbetti con Archistudio & Beninca (agromomo) & Barbieri (geologo).
La sfida è complessa. Abbiamo voluto sentire per primi coloro che rappresentano gli agricoltori del Montello che, fino a prova contraria, sono i veri manutentori del Colle: senza di loro si avrebbe solo una boscaglia incolta. Sottolineo questo aspetto per evitare fraintendimenti con gli ambientalisti che hanno le loro buone ragioni: senza gli agricoltori non avremo valori ambientali da difendere perché dell’antico bosco veneziano sono rimaste labili tracce e non esisterebbero i prati della biodiversità. Questo tema è forse il più delicato: non c’è dubbio che servano dei prati sul Montello anche per favorire la presenza di insetti utili. Ma nel Montello i prati non sono stabili ed in grado di sussistere da se stessi in quanto tali, bensì sono prati stabilizzati, ovverosia che non vengono attaccati dalla Robinia, dalla “pesudo acacia”, purché gli agricoltori provvedano alla pulizia e alla sfalcio dell’erba. E’ per questo che gli agricoltori sono i veri manutentori paesaggistici del Montello.
Come sindaci abbiamo ascoltato le loro istanze, relative ad aspetti funzionali per la sopravvivenza delle loro attività agricole, la più importante delle quali è quella di avere degli annessi per ospitare le attrezzature agricole, nonché la possibilità di pianificare le colture.
Ora sentiremo tutti gli altri portatori di interesse sul Montello programmando un ciclo di incontri rivolti ai residenti, alle associazioni ambientalisitiche…
Il nostro desiderio è che il Pati possa essere veramente ed autenticamente uno strumento partecipato.
Ricordo che alla fine saranno protagonisti i consigli comunali dei sei comuni interessati: Caerano, Montebelluna, Crocetta, Volpago, Giavera e Nervesa”.
 
Fra le questioni emerse vi è stata quella delle Grave di Ciano del Montello. Il sindaco di Crocetta, Marianella Tormena, ha espresso la sua preoccupazione per il progetto di realizzazione di vasche di espansione che avrebbero un impatto notevole dal punto di vista paesaggistico.
Unanime è stata la posizione dei sindaci.
 
 
Conclude il sindaco di Montebelluna: “Come sindaci abbiamo espresso la nostra iena solidarietà al sindaco di Crocetta. II progetto va radicalmente rivisto. Non è pensabile che sulla sinistra Piave si parli di Area Unesco “cosa che ci rende tutti felice, è stato un grande risultato”, ma, al di qua del Piave, sulla destra, ci si dimentichi che il Montello è luogo di straordinario valore naturalistico, paesaggistico e storico-culturale, un luogo sacro alla patria e alla memoria europea interessata dal sacrificio guidato dai soldati italiani e dai soldati provenienti da almeno altre 20 nazioni.
Si aggiunga che la natura del Montello, argine naturale del Piave, è carsica e che la realizzazione di vasche di espansione potrebbe avere tutta una serie di controindicazioni idrogeologiche.
Quindi nel corso dell’elaborazione del Pati si terrà conto anche di questa esigenza naturalistica confidando di poter aprire con Regione e Stato una riflessione che coinvolga sul tema delle emergenze idrauliche tutte le amministrazioni disposte lungo l’asta del Fiume dal Peralba alla Laguna Veneta”.


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