Dura replica del sindaco di Montebelluna alla posizione della CGIL

Pubblicata il 08/04/2020

Interviene il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, in relazione alle recenti dichiarazioni del segretario generale FP CGIL Veneto, Ivan Bernini: “Conosco Ivan Bernini, abbiamo collaborato lealmente per nove anni e posso solo pensare che si sia preso una gigantesca cantonata perché qualcuno lo ha mal informato.
Il Comune d Montebelluna fin dal primo DPCM ha adottato misure cautelative per la sicurezza del personale e degli utenti e attivato le procedure per avviare il telelavoro.
Nelle ultime due settimane in Municipio sono state presenti tra le 5 e le 6 persone, sindaco compreso.
Tre dipendenti sono operativi alla Loggia dei Grani che ospita il settore del Governo del territorio, commercio, lavori pubblici, edilizia privata e urbanistica ed ecologia. Ai magazzini comunali sono rimasti in servizio 4 operai per le manutenzioni necessarie ad assicurare la sicurezza sulle strade: tre sono gli operatori a turno ai servizi sociali da oggi potenziati per gestire i buoni spesa per le famiglie in difficoltà economica, 6 i vigili a turno sui 14 a disposizione per i necessari controlli di sicurezza sopratutto attinenti la corretta gestione degli esercizi aperti al pubblico (alimentari e farmacie) ed il coordinatore dei volontari della Protezione civile,
In totale una ventina di persone circa su 170 dipendenti: 52 sono a casa e applicano il lavoro agile o telelavoro, gli altri sono in ferie obbligate.
Pertanto le affermazioni di Bernini sono smentite dai dati di fatto.
Peraltro fa specie il suo richiamo ad un protocollo, cioè una semplice nota di intenti, sottoscritto tra i sindacati pochi giorni fa e quindi pervenuto in grave ritardo rispetto all’emergenza Covid-19.


Evidentemente – rispetto alla situazione di Montebelluna - ha avuto informazioni di seconda mano e con tutta evidenza tendenziose.
E mi pare di capire che lo stesso discorso vale per gli altri Comuni chiamati in causa.
Me ne spiaccio perché di solito Ivan Bernini aveva la buona abitudine di chiamarmi per avere un riscontro sui problemi che potevano esserci in Comune così come mi dispiace che metta in discussione la serietà dei dirigenti dell’ente che a suo avviso sarebbero preoccupati più della Corte dei Conti che della salute dei dipendenti, affermazione lesiva dell’onorabilità di chi è rimasto in trincea assieme al sindaco. Se poi Bernini ritiene che molto semplicemente il Comune deva chiudere e non garantire più i servizi sociali ai bisognosi, le minime manutenzioni stradali ed il servizio di vigilanza sul territorio e spegnere la Protezione civile che ce lo scriva pure nero su bianco. Ma noi continueremo a stare sul pezzo e a dare risposte ai cittadini, che gli piaccia o meno, anche perché i DL ed i DPCM obbligano i Comuni a garantire i servizi essenziali.
 


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