Lunedì 21 marzo a Noale viene presentato il Quaderno didattico "C'era una volta... la ceramica. Montebelluna in epoca romana (dal II sec. a.C. al II sec. d. C.)"

Pubblicata il 19/03/2016

Nato dalla collaborazione tra Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna, la Rete delle Geostorie e l'associazione Clio’92


Sarà presentato lunedì lunedì 21 marzo alle 17.00 nell'Aula magna IC “E. Betty - Pierazzo" a Noale (Ve) il Quaderno Didattico "C'era una volta... la ceramica. Montebelluna in epoca romana (dal II sec. a.C. al II sec. d. C.)", curato da Luisa Bordin, Patrizia Manessi, Ernesto Perillo e Angela Trevisin.


 

Frutto di una lunga collaborazione tra il Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna, la Rete delle Geostorie e l'associazione Clio’92, il Quaderno è rivolto ai docenti e a quanti sono coinvolti nell'educazione al patrimonio, e fornisce materiali di approfondimento e schede da utilizzare sia a scuola che al museo. il lavoro sarà disponibile secondo la modalità del print on demand.

Per chi amministra un territorio – commenta il sindaco Marzio Favero -, trovare occasioni di promozione e conoscenza delle realtà in esso presenti è un dovere imprescindibile. Il Quaderno Didattico che vede la luce è la meta di un percorso pluriennale che ha coinvolto in un’ottica di scambio, formazione e messa in campo di professionalità e competenze diverse, due mondi in continuo dialogo tra loro: la scuola e il museo.

La ricchezza delle collezioni archeologiche custodite all’interno del Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna costituisce, quindi, un ottimo punto di partenza per perseguire azioni di sensibilizzazione nei confronti del patrimonio culturale, per mettere in campo strumenti operativi di conoscenza e valorizzazione dello stesso.

Il fatto che un’Amministrazione comunale continui a investire in termini di progettualità e risorse in settori chiave quali l’educazione al patrimonio è una sfida che ci sentiamo di mantenere, nell’intento di contribuire alla formazione di una società più consapevole delle proprie origini, più attenta alle ricchezze di cui dispone e quindi anche più coesa, nel momento in cui riconosce un patrimonio come bene comune”.



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