SUPERATA DALL’EVOLUZIONE NORMATIVA LA FORMULA DELL’ISTITUZIONE, LA BIBLIOTECA E IL MUSEO TORNANO AD ESSERE SERVIZI DIRETTI DEL COMUNE

Pubblicata il 05/03/2016

 

La scelta, maturata attraverso il confronto con i due servizi, mette in sicurezza le due realtà culturali conservandone l’autonomia scientifica.


 

Biblioteca comunale e Museo civico torneranno da quest’anno a operare nell’ambito dell’ente comunale, anziché all’interno dell’istituzione “Montebelluna Cultura”.

Si ricorda che la biblioteca comunale di Montebelluna ed il Museo civico, in precedenza gestite da istituzioni distinte, sono state unificate nel 2010 sotto l’unica Istituzione “Montebelluna Cultura” con l’obiettivo di aumentare le sinergie reciproche. Una operazione che ha presentato dei limiti nel corso di questi cinque anni perché le due strutture hanno dimostrato esigenze diverse sia rispetto alla programmazione, che ai servizi erogati.

In ogni caso, l’evoluzione normativa porta oggi alla scelta di sopprimere l’istituzione Montebelluna Cultura per le seguenti ragioni. Quella dell’istituzione è una formula gestionale ibrida in quanto non gode di soggettività giuridica autonoma come può avere, ad esempio, l’azienda speciale. Essa rimane infatti incardinata nell’ente che la genera pur avendo un Consiglio di amministrazione ed un proprio bilancio. Fino allo scorso anno essa ha goduto di alcuni, limitati, vantaggi per chi aveva la funzione di gestire i servizi: meno burocrazia nella programmazione e, per un breve periodo, persino la possibilità di fare spese di investimento all’infuori dal patto di stabilità.

Tutto questo oggi viene cancellato dall’evoluzione normativa che impone alle istituzioni l’obbligo di adeguarsi al bilancio in contabilità armonizzata del Comune e di avere, oltre che un conto economico, anche il bilancio finanziario tipico degli enti pubblici, con le conseguenti incombenze procedurali, quali determine ed impegni di spesa.

In altri termini sono diminuiti i benefici ed, anzi, si verrebbe a creare lo svantaggio per l’istituzione di avere lo stesso carico burocratico comunale dovendo poi essere sottoposta a un ulteriore controllo procedurale da parte del Comune stesso con un conseguente raddoppio dei costi gestionali per la parte strettamente amministrativa.

Di qui la scelta dell’amministrazione comunale di portare all’approvazione del Consiglio comunale la proposta di delibera per la revoca e lo scioglimento dell’istituzione “Montebelluna Cultura” in analogia, peraltro, a quanto già avvenuto in molti altri Comuni del Veneto. Si tratta, più che di una decisione vera e propria, della presa d’atto che sono venute meno le condizioni di vantaggio della formula ibrida.

Il sindaco ed assessore con delega alla Cultura, Marzio Favero, spiega: “A fronte della trasformazione normativa che va a svuotare il senso dell’Istituzione, due erano le alternative percorribili.

La prima era quella di esternalizzare completamente biblioteca e museo, ad esempio con la formula dell’azienda speciale, o altre equivalenti. Questa scelta avrebbe potuto garantire la massima autonomia amministrativa e quasi azzerare le procedure burocratiche, ma avrebbe anche comportato lo shock dell’esternalizzazione totale del personale, mentre con l’Istituzione ad essere esternalizzati erano solo i servizi, non i dipendenti rimasti nei ranghi dell’organico comunale.

La seconda alternativa, quella scelta, è di ricondurre i servizi della Biblioteca e del Museo nell’ambito dei servizi municipali. Questo comporta gli oneri burocratici tipici dell’ente pubblico, ma anche maggiore trasparenza e risparmi gestionali.

Sulla questione c’è stato un lungo confronto con le direttrici della Biblioteca e del Museo, in cui sono stati approfonditi tutti gli aspetti problematici, che si è concluso con un accordo rispetto alla seconda opzione.

La verità è che esternalizzare completamente la Biblioteca ed il Museo rappresenterebbe una soluzione pericolosa nel contesto attuale. In altri anni l’esternalizzazione era stata colta come una straordinaria opportunità per intercettare fondi a tutti i livelli, Ministeriali, regionali e da privati. Ma, negli anni della crisi economica, queste possibilità sono scemate. Piuttosto, re-incardinare la Biblioteca ed il Museo come servizi dell’organizzazione comunale, assicura stabilità e dà maggiori prospettive per il futuro. Non dimentichiamo che Montebelluna è il Comune sopra i 30mila abitanti più esposto in provincia di Treviso nell’ambito culturale: sia per le dimensioni del servizio bibliotecario, che per l’attività del Museo.

Si è convenuto col personale, durante un incontro tenutosi giovedì scorso, di provvedere altresì all’adozione di un Regolamento che ribadisca l’autonomia culturale e gestionale dei due servizi, come è sempre stato e come dovrà continuare ad essere. È un passaggio importante, perché la cultura deve essere il luogo libero ove tutte le idee hanno diritto di cittadinanza, di essere rappresentate e di essere oggetto di confronto, e non un terreno in cui si scontrano le opposte retoriche.

Agli effetti pratici, nulla cambierà perché il nostro personale in questi anni difficili è riuscito persino a potenziare i servizi: la biblioteca ha introdotto l’orario continuato, anticipato l’orario di apertura ed è diventata il motore organizzativo degli eventi culturali intercomunali mentre il Museo ha scandito la vita culturale della città con mostre molto apprezzate”.



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