RITROVAMENTI A POSMON: PRESTO L'AREA DIVENTERA' UN GIARDINO ARCHEOLOGICO

Pubblicata il 25/01/2016

Conclusi gli approfondimenti della Soprintendenza per i Beni archeologici. L'area sarà ricoperta e resa fruibile al pubblico.

 

Si è concluso da poco l’iter necessario per rimettere in protezione lo scavo archeologico dell’edificio di età romana messo in luce in via Cima Mandria nella zona delle Rive di Posmon di Montebelluna.

Un impegno che l'amministrazione comunale si era assunta con la Soprintendenza Archeologia del Veneto che da oltre dieci anni sta eseguendo le indagini nell'area.

La fase di studio ed approfondimento è seguita a quella degli scavi su tutta l’area di Posmon Cima Mandria che avevano portato alla luce moltissime testimonianze antiche: dall’edificio produttivo di età romana (nell’area che ora si va a coprire)  a centinaia di tombe databili dall'età preromana a quella romana, ora conservate presso il Museo di Storia naturale e archeologia di Montebelluna .

Ora, terminato lo studio, su indicazione della Soprintendenza, per ripristinare il luogo si provvederà alla copertura delle strutture archeologiche rinvenute a al ripristino dell’area a verde pubblico. Per la valorizzazione del luogo e per favorire la fruizione dei dati da parte del pubblico, verranno predisposte delle apposite tabelle segnaletiche per ricordare la presenza del ritrovamento archeologico e la sua configurazione.

I lavori di ripristino inizieranno giovedì 28 gennaio e si svolgeranno secono i modi prescritti dalla Soprintendenza Archeologia del Veneto sotto la direzione scientifica della stessa, di comune accordo con il Museo civico di Montebelluna nella persona del Conservatore.

"L'obiettivo – spiega il sindaco, Marzio Favero – è quello di trasformare l'area in un giardino archeologico, disponendo un disegno a terra corrispondente alla sottostante muratura dell'edificio, in modo da riprodurre la pianta, e di attrezzare il luogo con materiale informativo. Sarà un giardinetto utile per il quartiere, gradevole, e con un chiaro richiamo alle origini storiche dell'area. Era un impegno che ci eravamo assunti la scorsa estate dopo un confronto con la Soprintendenza competente che aveva richiesto alcuni ulteriori approfondimenti, e che troverà attuazione in primavera”.

 


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