INCONTRO TRA SINDACI E PRESIDENTE DI VENETO BANCA, PIERLUIGI BOLLA. PRESENTE ANCHE IL GOVERNATORE ZAIA

Pubblicata il 14/12/2015

Gli amministratori si sono fatti portavoce delle istanze dei cittadini: maggiore trasparenza e consapevolezza sulle scelte dei vertici dell'istituto bancario.

 

Nonostante il brevissimo preavviso, erano circa una cinquantina i sindaci o loro delegati che questa sera hanno partecipato all'incontro promosso dal sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, al quale era presente il presidente di Veneto Banca, Pierluigi Bolla. All'appello ha risposto anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, anch'egli invitato dal sindaco di Montebelluna

"Sebbene i sindaci non abbiano competenze dirette nella gestione dell'istituto bancario, né alcun titolo per interferire con le attività del consiglio di amministrazione e l'assemblea dei soci - ha esordito il sindaco Marzio Favero - credo che i primi cittadini abbianoperò il diritto ed il dovere di raccogliere le istanze dei cittadini. In quanto sindaco della città dove ha sede Veneto Banca, non passa giorno in cui cittadini non mi fermino per chiedere informazioni e rassicurazioni sul destino dell'istituto bancario, e si va dall'industriale, al pensionato di 80 anni che ha comprato un po' di azioni per darle in eredità ai nipoti. I cittadini mi dicono: sappiamo che voi sindaci non avete potere sulle banche, però almeno fatevi portavoce delle nostre preoccupazioni e dei nostri bisogni. Ed è esattamente ciò che abbiamo cercato di fare stasera nell'incontro con Pierluigi Bolla che ringrazio perla disponibilità, come ringrazio Zaia per la sua presenza. In guerra vige la regola di non sparare sulla Croce rossa e in questo caso la Croce rossa è il nuovo Cda che ha il difficilissimo compito di salvare l'istituto e di traghettarlo in uno scenario completamente diverso da quello passato".

Durante l'incontro il presidente Bolla ha illustrato le ragioni della trasformazione: l'esigenza di ricapitalizzare la banca; quella di creare dei fondi di garanzia per i crediti e quindi di accantonare le risorse, la trasformazione in SpA con quotazione in borsa e la necessità direcuperare 1 miliardo di euro. Bolla ha inoltre spiegato di aver optato per la prelazione da parte dei soci ed assicurato che saranno tagliati i rami secchi, ma non i posti di lavoro. Ha infine rassicurato i sindaci anche come il valore di recesso non coincide col valore reale delle azioni, né con quello che sarà esposto alle fluttuazioni della Borsa quando l'istituto sarà quotato.

 

I sindaci, tra i quali anche quello di Treviso, Giovanni Manildo, ed il presidente della Regione Zaia, hanno unanimemente chiesto trasparenza e l'accertamento delle responsabilità affinché chi ha compiuto errori ne risponda. 

Apprezzato l'intervento del presidente Luca Zaia che ha parlato di tragedia sottolineando il dramma dei piccoli risparmiatori che hanno investito nell'istituto così come della necessità di garantire maggiore consapevolezza sulle chance per il futuro affinché i cittadini siano più consapevoli sugli investimenti e ribadendo come, in questo caso, le responsabilità non appartengano alla politica, almeno a quella locale.

In generale il clima, eccezion fatta per il sindaco di Resana Loris Mazzorato che si è espresso per evitare la trasformazione in Spa, pur prevista dal decreto legislativo del governo, per il resto l'assemblea ha riflettuto sull'esigenza di garantire trasparenza e futuro ad una banca che ha avuto un ruolo importante per le famiglie e le imprese.

Conclude il sindaco Marzio Favero: "Rimane un retrogusto amaro se si tiene conto che negli ultimi due anni Veneto ha superato più stress test della Bce e della Banca d'Italia ed il presidente Bolla ha spiegato che le regole sono ulteriormente cambiate per cui, volenti o nolenti,  bisogna adeguarsi. Certo è che a livello nazionale ci sono stati interventi di soccorso verso alcuni istituti bancari, come il Monte dei Paschi di Siena, per cui sarebbe opportuno ricordare quanto ha dato la comunità veneta alla comunità nazionale".

 


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