Ente Palio: il commento del sindaco

Pubblicata il 02/02/2018

Interviene il sindaco, Marzio Favero: “Tutti questi clamori sul Palio sono contrari allo spirito della manifestazione che ha il compito di unire la città, non dividerla in fazioni contrapposte. Capisco l’ira dell’attuale presidente Nicola Palumbo perché ha ricevuto un insulto inaccettabile, tuttavia l’ira è una cattiva consigliera.

Ricordo a tutti che senza il Selese e lo stesso Edo Cornuda, fra cose riuscite ed altre meno, oggi comunque non avremo questa manifestazione.

Come capita in ogni realtà, dopo un quarto di secolo di percorso, vi era stato un declino organizzativo che sta nella natura stessa delle cose.

La scelta di una correzione di rotta è avvenuta prima dell’arrivo di Palumbo quando i consiglieri comunali, ed in particolare Adriano Martignago, delegato a seguire il direttivo, mi avevano palesato l’emergere di difficoltà organizzative e quindi finanziarie.

Ricordo i due interventi in direttivo avvenuti tra aprile e maggio del 2016. Proposi al direttivo come rimedio un piano triennale di rientro del debito e di eliminare i costi di gestione delle cucine e del servizio in tavola chiedendo aiuto agli Alpini.

Nicola è arrivato dopo, scelto dallo stesso Edo Cornuda come suo consulente collaboratore. La necessità di una svolta forte poi indusse Edo a rinunciare alla presidenza che nello stato di emergenza venne conferita a Nicola Palumbo che bene ha gestito le ultime due edizioni, risanando prima del previsto il debito, mettendo nelle condizioni gli Alpini di poter avere la soddisfazione di un contributo da spendere in gesti di solidarietà in accordo con il Comune che da sempre sostiene in maniera decisiva questa iniziativa.

Ritengo che proprio il risultato ottenuto abbia consentito di salvare la manifestazione, di riconciliare gli animi, di evitare ferite in città nei rapporti fra le persone.

E’ inutile e inopportuno andare a sindacare scelte fatte in anni lontani, in condizioni molto diverse, quando comunque nessuno di noi era presente.

Invito ad evitare di seguire i provocatori seriali in facebook. Chi ha un ruolo istituzionale sa che comunque essi ci saranno sempre ma il miglior modo per punirli è quello di non dare loro credito come fa la stragrande maggioranza dei cittadini”.



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