Casa Radoani: stasera in consiglio la proposta di transare

Pubblicata il 22/11/2017

Il Comune era stato chiamato a pagare oltre 96mila euro per danni e spese legali per la vicenda che risale al 2004: in Consiglio stasera la proposta di transare anziché ricorrere in Cassazione.


 

Sarà presentata questa sera la proposta dell''amministrazione comunale di Montebelluna di evitare il ricorso in Cassazione rispetto alla vicenda di Casa Radoani, la vicenda risalente al 2004 con l'allora amministrazione Puppato che si era poi tradotta in una causa legale in cui il Comune era stato condannato a pagare oltre 96mila euro tra indennizzi, interessi e spese legali.

La proposta dell'amministrazione comunale – che stasera sarà presentata anche al Consiglio Comunale - di non procedere al ricorso in Cassazione è maturata dopo aver esaminato l'argomento nella competente commissione consiliare e sentito il legale del Comune, l'avvocato Maria Rita Innocentin che si sta occupando del caso e che, appunto, sconsiglia di procedere con il ricorso.

Pertanto, secondo la proposta, il Comune, anziché procedere al ricorso in Cassazione che presenta il rischio di un esito incerto e quindi anche di eventuali ulteriori oneri addebitati al Comune, darà incarico al legale di procedere con una transazione con le parti vittoriose dei ricorsi.

In questo modo saranno ricalcolati gli oneri a carico del Comune che anziché negli oltre 96mila euro inizialmente quantificati, ammonteranno a 80mila euro.

 

 

Ripercorriamo la vicenda.

 

Nel 2004 il Comune di Montebelluna vende Casa Radoani al prezzo di 114.100 euro alla società “2 Investimenti s.r.l.” la quale successivamente stipula un contratto preliminare di compravendita dello stesso immobile con l'architetto Rolando Battaiotto, prevedendo la stipula del contratto definitivo entro marzo 2006, con una caparra che il Battaiotto corrisponde alla “2 investimenti” nella misura di 100mila euro.


 

Il termine della compravendita non viene però rispettato a causa dell’inefficacia dell’atto del primo trasferimento dal Comune di Montebelluna a “2 Investimenti s.r.l.” in quanto, trattandosi di immobile dichiarato di interesse storico–artistico, il passaggio non viene notificato entro il temine di legge – 30 giorni dalla stipula - al Ministero per i beni culturali ed ambientali

La notifica, fuori termine, risale infatti al febbraio 2006 quando il Comune denuncia la vendita dell’immobile al Ministero dei Beni Culturali che informa Regione Veneto, Provincia di Treviso e Soprintendenza regionale dei beni culturali e paesaggistici le quali, tutte, rinunciano al diritto di prelazione.

Della rinuncia al diritto di prelazione il Comune di Montebelluna informa “2 Investimenti” che nel maggio 2006 procede con la vendita dell’immobile alla società “1 Investimenti s.r.l.”.

Risale a quel periodo, il luglio 2006, la citazione in giudizio davanti al Tribunale di Treviso, da parte dell'architetto Battaiotto nei confronti della “2 Investimenti s.r.l.”, con la richiesta di un risarcimento pari al doppio della caparra già versata.

A sua volta la società “2 Investimenti s.r.l.” chiama in causa il Comune di Montebelluna - assistito dall’avvocato Maria Rita Innocentin - al fine di essere manlevata.


 

La sentenza del Tribunale di Treviso arriva quindi nell'aprile 2010 e condanna la “2 investimenti s.r.l.” a pagare 200mila euro a favore dell'architetto Battaiotto e il Comune a indennizzare la “2 investimenti” s.r.l. con 50mila euro oltre agli interessi e parte delle spese processuali.

Due mesi dopo la pronuncia del Tribunale di Treviso – nel giugno 2010 - il Comune propone appello.

Lo scorso 23 agosto viene depositata la sentenza di appello con la quale la Corte conferma la sentenza di primo grado e condanna il Comune ad indennizzare la “2 investimenti” per circa 50mila euro cui si aggiungono oltre 40mila euro di spese legali.

 

 

 

 



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