STAGIONE TEATRALE ECHI 2017/2018. TERRITORI CULTURALI.

Pubblicata il 21/11/2017

Mercoledì 22 novembre al Teatro R. Binotto Ascanio Celestini con il suo ultimo spettacolo “Pueblo”.


Lo spettacolo, che prima del debutto romano è stato presentato anche al Festival Internazionale Biennale di Liège e poi a Bruxelles e a Parigi, sta ricevendo dalla critica nazionale una pioggia di consensi, che non solo confermano Celestini come uno dei migliori narratori del teatro italiano, ma che ne disegnano un ritratto sempre più vicino a quello di un poeta, di uno struggente e magnifico cantastorie capace di raccontare con ostinata speranza le storie di coloro che speranza non hanno, gli “ultimi” e gli emarginati. Un cantore, secondo l’autorevole penna di Andrea Porcheddu, “capace di abbracciare in uno sguardo empatico le miserie dell’umanità e di trovarvi poesia, gentilezza, candore, dignità, pudore”.


 

Barboni, prostitute, facchini, zingari, giocatori d’azzardo: accompagnato dalla fisarmonica di Gianluca Casadei, Celestini porta in scena la voce di un’umanità ai margini, quella della sua Roma popolare e periferica, ma allo stesso tempo universale. Come quella di Valentina, giovane cassiera che sogna di essere regina in un regno popolato dalle storie feroci e poetiche di altrettanti personaggi disillusi e traditi dalla vita; o di Domenica, una barbona che non chiede l’elemosina ed è innamorata di Said, africano facchino in un grande magazzino; e di tanti altri, le cui storie si incrociano nel bar di una ex prostituta, dove in qualche maniera tutti finiscono.


 

Personaggi che non hanno alcun potere e spesso stentano a sopravvivere – spiega Celestini -, ma si aspettano continuamente che il mondo gli mostrerà qualcosa di prodigioso. Ci credono talmente tanto che alla fine il prodigio accade. Ignorano il potere di Dio o degli eserciti, ma hanno un’umanità molto evidente, il cui tratto principale è la debolezza: sono deboli anche quando sono violenti, sono deboli anche quando sono cattivi, sono deboli anche quando sono colpevoli. La loro forza e la loro debolezza sono la stessa cosa e, per questo, vorrei che riuscissero a rappresentarla per intero. Questo spero di provocare: che lo spettatore professionista borghese, il giovane laureato o lo studente che ancora abita coi genitori si identifichi in un barbone o in una prostituta rumena, non perché vive la stessa condizione sociale, ma la stessa condizione umana”.


 

BIGLIETTI INTERI: € 12 RIDOTTI € 10

 


 

Per informazioni è possibile contattare il Servizio Cultura del Comune di Montebelluna al numero 0423/617423 – 348/2869930 o all’indirizzo email

cultura@bibliotecamontebelluna.it

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