VARIAZIONI URBANISTICHE: FINO AL 15 NOVEMBRE SI PUO’

Pubblicata il 29/10/2016

Novità sul fronte urbanistico. Dopo l’approvazione del Piano Interventi, strumento fortemente innovativo perché ha introdotto misure antispeculative inedite a Montebelluna in campo urbanistico, si preparano le prime due varianti.

La prima è la cosiddetta “variante verde”, prevista dalla legge regina del 2015 “Modifiche di legge regionali e disposizioni in materia di governo del territorio e di aree naturali regionali”, il cui scopo è quello di verificare se vi sono “ditte”, cioè persone singole o aziende, interessate alla riconversione ad uso agricolo o a verde privato di terreni con destinazione edificabile per residenze civili o ad uso commerciale, artigianale e produttivo.

La seconda variante riguarda invece proposte di carattere urbanistico attinenti l’edilizia privata, le attività produttiva, ma anche aree per servizi e spazi pubblici.

Si tratta di osservazioni o proposte giunte in coda alle 26 varianti verdi. 

Spiega il presidente della Commissione urbanistica, Sergio Zanella: “La commissione che presiedo ha già istruito le varianti verdi e quindi a breve la proposta sarà portata all’attenzione del Consiglio comunale. Per quanto riguarda, invece, le altre proposte di variazione, (attualmente ne sono pervenuto 15 di ordinarie) abbiamo convenuto in Commissione all’unanimità, maggioranza e minoranza, di procedere alla loro valutazione ed alla predisposizione della relativa variante al piano degli interventi e, sia per trasparenza, sia per mettere tutti nelle stesse condizioni, abbiamo quindi deciso di dare pubblicità a questa possibilità, affinché qualcuno che ha in animo di avanzare una richiesta, la possa presentare per l’esame. Abbiamo posto come termine ordinatorio e non perentorio il prossimo 15 novembre”.

Precisa il sindaco Marzio Favero con delega all’urbanistica: “Per quanto attiene alle varianti verdi, è un segnale dello spirito dei tempi. Cominciano finalmente ad arrivare richieste per il ritorno alla terra come bene ambientale. E’ un segnale, se pensiamo che negli ultimi 30 anno il Veneto si è mangiato circa 1/5 della superficie agricola utile. 

Certo, qualcuno potrebbe dire che è accaduto grazie alla crisi. Vero, ma le crisi sono utili proprio per rinsavire. Mi confronto spesso con gli imprenditori che hanno la possibilità di costruire grandi volumi, invitandoli a pensare che oggi il metro cubo non è più un valore. Ricordo che nel nuovo Piano interventi nelle le aree soggette a trasformazione si è andati per lo più alla riduzione della cubatura. Per quanto riguarda invece le proposte di variazione pervenute, si tratta di istanze di contenuta entità e saranno valutate secondo la loro coerenza con il PAT ed il Piano Interventi. Ricordo che il Pat, Piano di assetto territoriale, stabilisce le invarianti, cioè ciò che non deve essere modificato del territorio e per questo ha bisogno, in caso di variazione, delle autorizzazioni regionali e provinciali, mentre il Piano interventi va solo in Consiglio comunale ed è stato concepito proprio come strumento agile e da aggiornare in tempi rapidi in modo da essere flessibile ed aderente alle esigenze del mercato e dei cittadini. Ringrazio la commissione anche per l’attenzione e la rapidità con cui sta istruendo il lavoro”.



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