BARCHESSA MANIN: GIUDIZIO IL 7 DICEMBRE

Pubblicata il 08/09/2016

Il Tar del Veneto fissa l'udienza per dicembre. Rigettata la richiesta di sopensiva da parte dei ricorrenti.

 

Il Tar del Veneto non accoglie la richiesta di sospensiva prodotta dal Consorzio Innova Soc. Coop. e la Società Cooperativa Archeologia, costituitesi in Associazione Temporanea d’Impresa (ATI), per l'appalto della Barchessa Manin.

Il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, spiega: “Prediamo atto con soddisfazione che l'istanza di sospensiva non è stata accolta e con soddisfazione prendiamo altresì atto che l'udienza che porterà alla chiusura dell'atto è stata fissata il 7 dicembre, quindi in tempi compatibili con il cronoprogramma stabilito dal Comune per i lavori di restauro della Barchessa Manin, il cui avvio è previsto per la fine dell'anno”.

 

L'opera di recupero nasce da un progetto finanziato attraverso i fondi FSC europei ottenuti con l'approvazione dell'IPA dal Comune di Montebelluna per il restauro di un immobile di prestigio storico, qual è la Barchessa Manin.

Si tratta di quei fondi che avrebbero dovuti essere impiegati dallo Stato italiano dal 2007 al 2014, passando attraverso le Regioni. In realtà l'iter è stato decisamente tortuoso, infatti lo Stato ha tenuto bloccati i fondi FSC fino alla primavera 2014 quando è incorso nel richiamo da parte dell'Europa.

Il governo ha provveduto allora a trasferire i fondi alle Regioni che hanno pubblicato il bando nell'autunno del 2014 per arrivare all'assegnazione delle risorse ai Comuni soltanto alla fine del 2015 con l'impegno da parte dei Comuni stessi nel realizzare il progetto, bandire la gara ed arrivare all'assegnazione dei lavori entro il giugno 2016.

Parliamo di una vicenda paradossale - continua il sindaco -: lo Stato ha impiegato sette anni per decidere di mobilitare le risorse solo su richiamo europeo, la Regione ha avuto bisogno di più di un anno per attribuire le risorse, mentre ai Comuni sono stati dati solo sei mesi per gestire procedure progettuali e di gara complesse. Non bastasse, ad aprile, c'è stato anche il cambio del Codice degli appalti. Insomma una corsa ad ostacoli gestita in totale emergenza ma con passione e competenza da parte degli Uffici. Il fatto che non sia stata accolta la sospensiva è un segnale positivo perché trovo assai strane le modalità del ricorso della ditta che è arrivata seconda la quale, dopo aver partecipato al bando ed aver perso, ha contestato la liceità del bando medesimo. Se vi fosse stata coerenza non avrebbe dovuto partecipare la gara ma impugnare fin dall'inizio il bando medesimo. Affiliamo le armi in attesa del giudizio”.



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