ATTO VANDALICO SCULTURA IN VIA PAPA GIOVANNI XIII

Pubblicata il 12/08/2015

Intervenuta la Polizia locale e l’ufficio lavori pubblici. Atto tristissimo e deprecabile.

La Polizia locale è intervenuta questa mattina in via Papa Giovanni XXIII per accertare i danni arrecati alla scultura in bronzo la notte scorsa. Con ogni probabilità si tratta di un atto di vandalismo che ha gravemente danneggiato la statua raffigurante una maestra con uno scolaro (opera di  Carlo Balljana), quest’ultimo completamente spezzato a partire dalla base.

La segnalazione è arrivata alla Polizia locale attraverso l’ufficio tecnico, a sua volta contattato dal personale delle scuole medie Papa Giovanni XIII.

Sono immediatamente intervenuti i vigili per il sopralluogo e già sono in corso le ricerche per risalire ai responsabili del grave atto.

Sul posto è intervenuto anche il responsabile dei lavori pubblici. E’ già stata contattata una ditta specializzata nella lavorazione del bronzo che nella giornata di oggi eseguirà un sopralluogo per valutare l’intervento di ripristino. L’importo dei danni non è ancora stato quantificato. Nel frattempo, visto che la statua danneggiata risulta pericolosa, la scultura sarà messa in sicurezza.

“E’ un episodio tristissimo – commenta il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero -. Per quanto gli atti vandalici siano in ogni caso deprecabili, lo sono tanto più quando comportano dispendi di energie preziose ed esborso di denaro pubblico per consentirne il ripristino.  Restiamo in attesa delle verifiche da parte della Polizia locale, nella speranza che possano essere individuati i colpevoli. Resta fermo il fatto che si tratta di episodi che, oltre che al patrimonio, rappresentano atti di violenza anche simbolica verso l’intera collettività che non possono essere in nessun caso tollerati e che non hanno nessuna valenza di denuncia contro il sistema ma, al massimo, delle frustrazioni di cui soffrono gli stessi autori. Spero che vi sia qualche cittadino in grado di fornire informazioni utili: non si tratterebbe di delazione ma di giusta denuncia”.



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