PRESENTATO OGGI IL CENTRO ANTIVIOLENZA STELLA ANTARES DI MONTEBELLUNA

Pubblicata il 17/07/2015

In agosto saranno aperti altri tre sportelli nel territorio. Un progetto, finanziato dalla Regione, che nasce dalla collaborazione tra l’Ulss 8, i Comuni della Conferenza dei sindaci e la cooperativa Una Casa per l’uomo per sostenere le donne vittime di violenza.

 

E’ stato presentato ufficialmente oggi, venerdì 17 luglio alle ore 12.0,  presso l’Auditorium della Biblioteca Comunale il Centro Antiviolenza Stella Antares di Montebelluna.

Erano presenti il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, il vicesindaco, Elzo Severin, il direttore sanitario dell’Ulss 8, Paola Corziali, il direttore della Struttura complessa Unità operativa materno-infantile età evolutiva e famiglia, Pasquale Borsellino, il presidente della cooperativa Una Casa per l’uomo, Giorgio Gallina, la psicologa e coordinatrice del Centro Antiviolenza, Isabella Saran, il maresciallo dei Carabinieri, Salvatore Arcidiacono, oltre ai rappresentanti dei Comuni di Asolo, Valdobbiadene e Vedelago e all’assessore per le pari opportunità di Trevignano e rappresentante del Tavolo Rosa, Maria Giovanna Favero.

Il Centro Antiviolenza Stella Antares di Montebelluna risponde al bisogno di creare, nel territorio della Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 8 di Asolo, un servizio di riferimento specifico che abbia come mission quella di sostenere donne vittime di violenza.

In virtù di ciò l’Azienda Ulss n. 8, ente capofila del progetto, insieme alla Cooperativa Una Casa per L’uomo, ente gestore dello stesso e grazie al contributo della Regione Veneto, si sono attivati per l’apertura di un nuovo Centro Antiviolenza per lavorare nell’ambito della prevenzione e del contrasto della violenza contro le donne.

Stella Antares mette a disposizione delle donne diversi servizi gestiti da un equipe tutta al femminile: dalla reperibilità telefonica e una primo contatto telefonico, a colloqui di accoglienza in uno dei quattro Sportelli territoriali attivati e dislocati nei Comuni di Vedelago, Montebelluna, Asolo e Valdobbiadene, ai colloqui di supporto psicologico, consulenza legale e gruppi di auto mutuo aiuto. Quando necessario sarà attivato un servizio di mediazione linguistico culturale per le donne straniere.

Lo sportello di Montebelluna è stato aperto mercoledì 15 luglio (via Pastro 1/5 – ricevimento mercoledì 9.00-11.00 e venerdì 14.30-16.30).

Ad agosto apriranno anche gli altri tre sportelli:

  • Asolo dal 18 agosto presso i servizi sociali di Casella d’Asolo vicino alla biblioteca – martedì 9.00-11.00
  • Valdobbiadene dal 18 agosto presso palazzo Piva, via Piva 53 – martedì 16.30-18.30
  • Vedelago dal 17 agosto presso Villa Benetti, via Papa Sarto, 5 – lunedì 14.30-16.30 e giovedì 10.00-12.00

 

Il Centro crede molto nell’importanza del lavoro di rete per contrastare la violenza contro le donne e quindi lavorerà con loro per orientarle, sostenerle, accompagnarle nel loro percorso di uscita dalla violenza anche grazie al lavoro sinergico con i servizi territoriali e socio sanitari.

“Assieme altri componenti della conferenza dei sindaci – ha esordito il sindaco diMontebelluna – stiamo portando avanti degli interventi multipli per affrontare il tema della violenza contro le donne nell’ambito di una diversa rivalutazione di una cultura della famiglia.

Il tema è da lungo tempo all’attenzione del Tavolo Rosa dell’Ulss 8, ma la tragica vicenda di Denise Morello ha impresso un’accelerazione alle politiche contro la violenza sulle donne che ha portare ad alzare di molto la soglia di guardia.

Così si è passati dalle iniziative di sensibilizzazione del Tavolo rosa al progetto innovativo  rivolto agli uomini maltrattanti nell’ambito del progetto Cambiamento maschile. Ora si aggiungono anche questi sportelli che potranno essere utili per intercettare ulteriori situazioni di disagio, spesso nascoste, ma, purtroppo, più diffuse di quanto si immagini. Fermo restando che quella contro la violenza familiare non è solo un problema di contrasto nei confronti di singoli soggetti con inclinazioni caratteriali sbagliate, ma una vera e propria battaglia culturale contro stereotipi, pregiudizi, atteggiamenti errati giustificati invece socialmente” ed è doloroso ammettere che sotto la superficie in apparenza del tutto sana della nostra comunità ci possano essere invece linee di frattura, elementi di arcaicismo sociale che non possono e non devono essere accettati. In questo senso il lavoro di rete fra Ulss, Comuni, servizi sociali e la cooperativa Una Casa per lì’uomo risulta davvero prezioso ma non basta, serve il concorso attivo dell’intera comunità”.

“La violenza sulle donne è un argomento molto forte ed attuale sul quale come azienda socio-sanitaria stiamo intervenendo in maniera strutturata da qualche tempo con l’avvio del progetto Adele che ha l’obiettivo di coordinare i vari interventi a più livelli presenti sia a livello ospedaliero che territoriale – ha spiegato il direttore sanitario dell’Ulss 8, Paola Corziali -. Una delle azioni del progetto è stata l’introduzione del codice rosa in pronto soccorso che permette al medico di attivare a favore della donna maltrattata un’assistenza più mirata e che coinvolge anche la sfera assistenziale di tipo psicologico”.

La dimensione del fenomeno della violenza sulle donne, anche se in genere è sottostimata perché molte sono le donne che non denunciano o compiono atti formali che facciano emergere la violenza subita, può essere in parte ricostruita grazie ai dati di accesso raccolti in Pronto soccorso.

Nell’Ulss 8 nel 2014 sono 110 le donne che si sono rivolte alle cure ospedaliere per episodi di violenza. Nel primo semestre del 2015, invece, con l’introduzione del cosiddetto “codice rosa” gli accessi sono stati 45 tra Castelfranco Veneto eMontebelluna.

”Quello cui stiamo assistendo – commenta il dottor Pasquale Borsellino – è un aumento delle violenze relazionali. Il fenomeno non riguarda solo le donne vittime di violenza fisica ma, sempre più spesso la violenza subentra nel rapporto quando esso si incrina portando a separazioni conflittuali. L’avvio degli sportelli antiviolenza è un ulteriore strumento che si aggiunge ai molti già presenti nel territorio e che dovrà integrarsi in una rete che coinvolge istituzioni, forze dell’ordine, servizi socio-sanitari ed associazioni”.

“Questo è un servizio che mancava a Montebelluna e che questo territorio merita non solo perché il frutto di un bando regionale ma soprattutto perché riassume l’impegno di molti anni di lavoro sul tema della violenza sulle donne per questo spero sia un progetto a lungo termine che la comunità vorrà adottare”, ha commentato il presidente della Cooperativa Una Casa per l’uomo, Giorgio Gallina.

L’équipe del Centro risponde al numero 389/9134831 per il quale sono state attivate le procedure per collegarlo al numero nazionale di pubblica utilità antiviolenza 1522.



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